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Boom di accessi al sito rupestre di Zungri: 23.500 visitatori incantati dalle grotte nel 2017 (VIDEO)

Bilancio lusinghiero per l’area d’interesse storico-archeologico. Il direttore del Museo Maria Caterina Pietropaolo: «Lavoriamo per dare risposte ai tanti misteri di questo luogo»

Boom di accessi al sito rupestre di Zungri: 23.500 visitatori incantati dalle grotte nel 2017 (VIDEO)

Sono stati circa 23.500 i visitatori che, nei dodici mesi del 2017, hanno fatto tappa alle grotte di Zungri. Tanti, infatti, sono stati i ticket strappati dal 14 marzo 2017 al 14 gennaio 2018. Numeri lusinghieri che non solo scavalcano gli ottimi risultati raggiunti nel 2016 – allorquando avevano oltrepassato gli ingressi del sito archeologico 11mila persone – ma che attestano l’ottimo lavoro di squadra portato avanti dalla direzione del Museo della civiltà contadina e rupestre, nella persona di Maria Caterina Pietropaolo e dal Comune, rappresentato dal sindaco Franco Galati.

Le iniziative principali del 2017. Tra gli eventi che hanno riscosso maggiore successo “Invasioni digitali” in collaborazione con l’associazione “Cosi mali”, nata per promuovere la cultura digitale e far conoscere e valorizzare luoghi di valenza storica, culturale, artistica, paesaggistica. Ha segnato una svolta per la storia della Valle degli Sbariati, il Campo speleologico portato avanti dalla “Cudinipuli”, preceduto dalla stipula di una convenzione tra il Comune e l’associazione stessa. Gli studi hanno registrato nuove cavità ubicate nel territorio di pertinenza del Comune di Zungri. Grande adesione anche per “Stone-Festival di cantastorie” con l’esibizione di artisti calabresi e siciliani. Nell’ambito di questo evento è stato inserito l’annullo filatelico, in collaborazione con Poste italiane ed il Touring club territorio di Lamezia-Vibo, con la stampa di 6 cartoline, che hanno immortalato un momento particolare per le grotte, una rinascita rispetto agli anni di oscurità.

Altro passaggio nodale del 2017, Medimont parks. Si è concretizzato il partenariato del progetto voluto dal Club Alpino italiano e sintetizzato dalla Commissione centrale per la Tutela dell’Ambiente montano. Il Comune di Zungri risulta tra i 13 partner accanto a parchi nazionali italiani, l’Università della Corsica e due parchi della Grecia. Altre iniziative hanno infine arricchito i mesi trascorsi: il raduno regionale itinerante in mountain bike “Onda d’urto”, in collaborazione con l’associazione “Bici insieme” di San Costantino Calabro (presieduta da Raffaele Mancuso); Photowalk, con l’associazione di promozione sociale “Yallers Aps” e la onlus “Il Sotterraneo” con sede a Gasperina ed il Presepe vivente organizzato dall’associazione “Nives”.

La programmazione 2018. Le attività ripartiranno il 1 marzo. Prima di allora, scolaresche o gruppi di visitatori saranno accolti tramite prenotazione. Per il futuro, confermate due manifestazioni di punta “Stone, il mondo di pietra”, già alla terza edizione, ed il presepe vivente: «Il nostro obiettivo – ha detto il direttore Pietropaolo – è quello di riuscire a programmare almeno un evento importante ogni mese».

Il commento del direttore del Museo. «Finalmente – ha precisato Maria Caterina Pietropaolo – quanto messo in campo per la valorizzazione dell’Insediamento rupestre comincia a dare un risultato. I lavori di riqualificazione, l’apparato multimediale che ci consente di interloquire con i visitatori, le varie attività che si sono svolte nel sito archeologico hanno giocato un ruolo fondamentale. Ma, affinché un luogo viva, chi ne ha la custodia deve fare in modo che ci sia dinamicità e non staticità». Un obiettivo perseguito con grande sacrificio e spirito di abnegazione. Un obiettivo che passa dal desiderio di dare risposta ai misteri legati all’Insediamento: «Servono ricerche storiche, antropologiche, archeologiche. Cos’era questo posto, chi lo ha scavato, esiste una necropoli, un luogo di culto, come è stata l’evoluzione di questo sito? E le cavità che stanno venendo alla luce sono di epoca più antica del sito stesso? Tutti interrogativi che aspettano una risposta. Noi, intanto, continuiamo a lavorare. Se i dati lo confermeranno – ha chiosato il direttore – l’Insediamento rupestre di Zungri è stato, in termini numerici, il sito archeologico più visitato della Calabria. E questo per noi è motivo di orgoglio».

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