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«Esclusi perché troppo bravi», il Sbv messo all’angolo dalla Regione

Paradossale la vicenda che vede il Sistema bibliotecario vibonese non ammesso ad un bando regionale rivolto …ai sistemi bibliotecari, perché destinatario di altre risorse. Lo sfogo del direttore Floriani: «Episodio vergognoso».

«Esclusi perché troppo bravi», il Sbv messo all’angolo dalla Regione

«Partecipare a un avviso pubblico, a un bando europeo, svolgere dei servizi a beneficio della comunità regionale, e, soprattutto, riuscire ad assicurarsi il finanziamento con un buon progetto e una buona esecuzione, rappresenta una colpa».

Non trova una spiegazione diversa, il direttore del Sistema bibliotecario vibonese Gilberto Floriani, nel commentare la recente esclusione dell’Ente culturale da lui diretto dal bando regionale in favore di enti locali, di interesse locale e dei sistemi bibliotecari territoriali. E non riesce a capacitarsi tantomeno delle motivazioni addotte dai dirigenti regionali per tale esclusione, vale a dire il fatto che il Sbv, meritoria organizzazione culturale e motore di un fermento a livello cittadino, provinciale e regionale, sia già destinatario di altre risorse stabilite per legge.

Floriani si sfoga così pubblicamente: «peccato che queste risorse siano destinate alla copertura delle spese del Servizio bibliotecario regionale, che riguarda la rete di tutte le biblioteche della regione, il loro catalogo on line e tutta una serie di servizi di carattere regionale».

A fronte dell’esclusione, il Sbv ha chiaramente presentato ricorso in autotutela, ricevendo per tutta risposta «dagli ineffabili dirigenti» l’affermazione che, sempre secondo quanto riferisce Floriani, «siccome negli ultimi sette-otto anni abbiamo vinto tutti i bandi regionali a valere sui fondi Ue o ordinari, non era opportuno che partecipassimo anche a questo sottraendo risorse alle altre povere biblioteche che negli anni in questione non avevano avuto nessun contributo».

Risposta, quella degli uffici regionali, corredata dall’elenco dettagliato delle risorse erogate, cosa che lascia sconcertato non poco anche il direttore Floriani, sorpreso anche dall’utilizzo dei termini «abbiamo elargito» sintomatici «del retro-pensiero che a elargire siano direttamente loro, e forse molto spesso lo hanno anche fatto; che partecipare a un bando o avviso pubblico aperto alla partecipazione di tutti e di vincerlo non sia un diritto, ma una loro concessione».

Floriani preannuncia ricorso al Tar e che interesserà, tra gli altri, della paradossale vicenda il presidente Oliverio, il presidente della Repubblica, il ministro della Cultura, ricordando che «in questi anni abbiamo realizzato eventi importanti; il Sbv è l’unica biblioteca pubblica degna di questo nome esistente in Calabria e non solo; il Servizio Bibliotecario Regionale è l’unico fattore di modernità esistente nel settore in Calabria; abbiamo sempre fatto cultura e promozione della lettura con dignità e competenza».

E, concludendo, non esita a definire «vergognoso e intollerabile il bando emana e assolutamente vergognosa la risposta fornita» non risparmiando feroci critiche ai dirigenti regionali «signori che hanno combattuto sotto tutte le bandiere possibili e immaginabili sono sempre lì e in barba alle buone intenzioni di parte della politica determinano sostanzialmente il destino dei calabresi».

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