giovedì,Dicembre 26 2024

Reperti di Mileto trasferiti nel museo di Soriano, il sindaco li reclama indietro

In vista della conclusione della convenzione in scadenza nel mese di maggio, il primo cittadino chiede l’istituzione di un tavolo tecnico per programmare il rientro dei beni storici

Reperti di Mileto trasferiti nel museo di Soriano, il sindaco li reclama indietro

Richiesta che i beni ritornino a Mileto in quanto derivanti da campagne di scavo eseguite sul territorio e nel Parco dell’antica città abbandonata all’indomani del terremoto del 1783. Inoltre che la cosiddetta collezione “Bulzomì” – comprendente monete provenienti dalla Zecca istituita a Mileto da Ruggero il Normanno – venga esposta nel luogo ove è stata rinvenuta, anche perché sul territorio vi è un Museo statale che altrimenti “non si vede la ragione della sua esistenza”.
Questo quanto spiegato dal sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano in una lettera inviata al Segretariato regionale del Mibact diretto da Salvatore Patamia. Oggetto della missiva, i reperti in deposito nel Museo statale di Vibo Valentia (all’epoca di pertinenza della Soprintendenza archeologica) provenienti da Mileto, circa cinque anni fa trasferiti a Soriano Calabro. Tra questi, anche la raccolta di Giuseppe Bulzomì, “proprietario di una collezione sui   normanni, con maggior   presenza   di   monete   raccolte   dallo   stesso   attraverso acquisti privati, donata alla Soprintendenza affinché venissero poi esposti nel Museo statale di Mileto”.

La struttura della cittadina normanna è stata istituita nel 1997 dal Mibact, in collaborazione con la Diocesi e il Comune, proprio “con lo scopo primario di raccogliere ed esporre anche i reperti venuti fuori dalle campagne di scavo già eseguite e dalle successive, nella futura previsione di una sua valorizzazione con ulteriori approfondimenti archeologici, attesa l’importanza del Parco medievale della Mileto antica, unico esempio di tale epoca in Calabria. Circa cinque anni orsono – sottolinea nella lettera il sindaco ripercorrendo la vicenda – per un accordo intervenuto tra Soprintendenza e Comune di Soriano, detti reperti, fino al momento custoditi in alcune casse e quindi chiusi e non fruibili dalla comunità, anziché essere inviati al Museo di Mileto, inopinatamente e con grande delusione per gli operatori culturali del territorio, venivano trasferiti in quel di Soriano per dar vita al c.d. Polo museale comunale, alla cui guida veniva posta la stessa funzionaria del Mibact che ne diveniva direttrice. ​Orbene, ad oggi sono decorsi e quasi scaduti i cinque anni previsti dalla pregressa convenzione ed è ora che questi beni tornino a Mileto”.

Il sindaco esprime poi apprezzamento per il lavoro svolto ultimamente dalla nuova direttrice del Polo di Soriano Mariangela Preta, “perché finalmente dopo decenni i reperti della Mileto antica tornano alla luce e viene data loro una rilevanza importante all’interno di una esposizione pubblica, ben curata. Su questo piano siamo ampiamente soddisfatti. Siamo convinti che i beni culturali rappresentano un valore generale riconosciuto all’umanità e che è necessario costituire percorsi di rete che valorizzino gli stessi, nel caso di specie su tutto il territorio provinciale. E’ tutto vero – aggiunge – ed è certamente quello che a livello di principi condividiamo, anzi in tal senso auspichiamo concrete iniziative future, che siano però espressione di dialogo tra le Istituzioni, lavoro comune e programmazione e non scelte autonome, a tenuta stagna, unilaterali (mi riferisco alla prima scelta di cinque anni orsono), che lascino fuori proprio gli Enti interessati e creino invece momenti di “ribellione” degli operatori culturali, che si impegnano sui vari territori, e divisione anziché unità”. Nel caso in specie, però, per Giordano il discorso è più ampio, essendoci sul territorio “un’Istituzione importante come il Museo, sul quale il Comune investe annualmente somme importanti rispetto al suo bilancio, notoriamente critico”; avendo in questi anni il Mibact “investito ulteriori somme ed essendoci in corso il lavoro di potenziamento delle sale espositive dello stesso Museo; visti i fondi Por spesi in passato nella città antica per alimentare l’offerta culturale e rafforzare Mileto come luogo centrale della politica normanna nel Meridione; constatato che c’è in itinere “un altro finanziamento di 360mila euro per la valorizzazione dello stesso sito antico”.

Considerato, inoltre, che questa Amministrazione “come più volte manifestato e dichiarato, ha tra i suoi obiettivi principali proprio la promozione della cultura e la valorizzazione della storia cittadina mediante la creazione di un Centro-Polo normanno  che, da Mileto, elevata capitale della Contea di Calabria e Sicilia dal lungimirante Ruggero d’Altavilla, si dipani per tutta al Calabria e oltre”; che la città ha dato “i natali a Ruggero II, primo re di Calabria e di Sicilia”; per questo ed altro ancora “la separazione di questi pezzi rispetto al luogo di ‘origine’ appare obiettivamente una frammentazione e una depauperizzazione del Museo e della Mileto antica. Pertanto – conclude – si avvii la procedura affinché, di concerto, a conclusione della convenzione in scadenza nel mese di maggio, si istituisca un tavolo tecnico per programmare il rientro dei reperti a Mileto. A Soriano, in accordo, si potrà lasciare una testimonianza, per continuare o iniziare a perseguire gli obiettivi predetti. Il nucleo fondamentale dei reperti e della collezione non possono, però, che tornare a Mileto”.

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