Parco archeologico Croce Neviera: siglato il protocollo d’intesa
Percorso agro-naturalistico nella fascia compresa tra le Mura greche e il castello di Vibo. Al via l’elaborazione progettuale
Si è svolta questa mattina alle ore 11 nella sala riunione dell’Associazione provinciale degli industriali (Confindustria) la sottoscrizione da parte di varie organizzazioni economiche, sindacali, agricole, civili ed ambientaliste di un protocollo di intesa, finalizzato alla promozione di un laboratorio territoriale, avente ad oggetto l’elaborazione progettuale e la promozione del “Parco archeologico-agro-naturalistico del Vibonese Croce Neviera”.
Il documento è stato siglato dal Comitato Pro-mura di Vibo Valentia, dall’Associazione provinciale degli Industriali di Vibo Valentia, dalla Coldiretti di Vibo Valentia, dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro di Vibo Valentia, dalla CIA Calabria Sud (Reggio C. – Vibo Valentia), dalla Federconsumatori Calabria, dall’Archeoclub (Sezione di Vibo Valentia), dall’Associazione “Io Vedo con Le Mani”, dall’Associazione ABC, Agricoltura Biologica Calabria, dall’Associazione Agrìa (rete agricoltura biologica civica del vibonese), dall’Associazione profondazione Antonino Murmura di Vibo Valentia, dall’Associazione Argonauta, il Codacons Sezione di Vibo Valentia, il Forum delle Associazioni di Vibo Valentia, Italia Nostra onlus (delegazione di Vibo Velentia), dal Wwf di Vibo Valentia.
Come hanno spiegato Maurizio Agostino, di Agricoltura Biologica Calabria, e Antonio Montesanti, del Comitato Pro Mura, «Vibo Valentia è una città pluristratificata, con ampie aree archeologiche vincolate che custodisono le fasi fondamentali della storia antica di questa parte della penisola e complesse strutture architettoniche di alto pregio storico artistico e che presenta le traccie più antiche di frequentazione anche nella fascia agricola periurbana posta sul lato a nord-est del centro abitato. Vi sono ancora interrati ampi tratti della cinta muraria magnogreca, già individuata da ricerche e studi, nonché aree sacre, necropoli, porzioni di abitato oltre a molte altre tracce relative alle diverse fasi di vita della città e che questo enorme patrimonio espressione di una storia millenaria oggi stenta a essere volano di attrazione per la complessità della sua gestione».
Nei mesi scorsi si è molto dibattuto sulla necessità di tutela e valorizzazione di questo consistente patrimonio archeologico, sia quello attualmente in vista che di quella parte ancora da recuperare alla fruibilità, in virtù del grande valore identitario ed aggregante, della forte potenzialità attrattiva e della possibilità di far nascere da ciò vere occasioni di sviluppo.
Nel corso dell’incontro hanno preso la parola Luigino De Nardo, segretario provinciale della Cgil, Francesco Colombo del Forum delle associazioni e Nicola Rombolà di Italia Nostra. Da tutti è stata sottolineata la grande valenza del progetto “Croce Neviera, parco archeologico agro-naturalistico del Vibonese” non solo sul piano squisitamente storico-culturale ma anche in relazione alla tutela idrogeologico-ambientale del territorio interessato (si tratta di oltre 100 ettari nella zona che va dalla casa circondariale al Castello), alla sua valorizzazione agricola e alle potenzialità occupazionali e di attrazione degli specifici flussi turistici. Si prevede che a regime il progetto darà occupazione ad oltre 40 unità lavorative.
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