Vibo Capitale della cultura 2020, associazioni in pressing sul Comune
Programmato un incontro con le associazioni promotrici a Palazzo Luigi Razza per avviare «un percorso non facile per ritrovare l'orgoglio di essere vibonesi e rilanciare il territorio»
Il Centro di aggregazione sociale “Amicizia e solidarietà”, Opc Promotors e ViboInsieme hanno condiviso, com’è noto, l’idea di sollecitare il Comune a candidare Vibo Valentia a Capitale italiana della cultura 2020.
«Proseguendo sulla strada intrapresa e facendo seguito alla proposta protocollata in Comune tre mesi fa, le tre associazioni hanno deciso di imprimere una svolta indicendo una conferenza delle associazioni della città. L’incontro è in programma domani, martedì 9 maggio, alle ore 15 nella sala consiliare del Comune per iniziare un percorso non facile, ma doveroso per chi ama la città e tutta la sua provincia».
Si tratta, fanno sapere i promotori, di «un percorso che deve servire per ritrovare l’orgoglio di essere vibonesi e calabresi e per rilanciare un territorio che può offrire tanto e i cui tesori sono nascosti e invisibili ai più. Già altre città sono avanti con il progetto, anche se il bando non è stato ancora pubblicato dal ministero dei Beni culturali, per Vibo si tratterebbe adesso di muovere i primi passi, che devono essere fatti necessariamente dal Comune e dalla Regione».
«Il bando, che dovrebbe uscire a breve – spiegano nel dettaglio Michele La Rocca e Vincenzo Neri, presidenti rispettivamente di Cas e Opc – detterà anche tempi precisi per la presentazione del dossier e della proposta. Di solito vengono concessi due-tre mesi, trattandosi però della candidatura del 2020 e non del 2019, speriamo che il tempo possa essere di più per presentare un progetto più curato nei dettagli».
L’obiettivo è presentare la Vibo Valentia del prossimo futuro, «una città che s’innova e si sviluppa attraverso la cultura, da intendersi non solo come insieme di grandi eventi o eventi di nicchia. Sarà la Vibo-Hipponion-Monteleone dei luoghi della cultura, della riscoperta dell’immenso patrimonio archeologico, culturale, architettonico e storico che ancora non è visibile e che bisognerà adoperarsi per riportare alla luce. Per farcela serve l’apporto di tutti, per questo rinnoviamo l’invito ad essere presenti domani a Palazzo Luigi Razza a tutte le associazioni ed i rappresentanti del territorio. Vibo non può più stare a guardare».