Addio a Giuseppe Pontoriero, l’aviatore-artista “assetato di verità e di luce”
Personalità poliedrica, pioniere del volo ultraleggero, si schiantò al suolo il 13 agosto 2015 mentre sorvolava Capo Vaticano a bordo del suo velivolo. E' scomparso lo scorso 15 aprile a Crotone dopo 20 mesi di coma. Il commosso ricordo del professore di Spilinga
Comunicava la sua voglia di vivere attraverso l’arte. Ma il volo rappresentò per lui la passione di una vita. E proprio in una delle sue escursioni tra le nuvole che avvenne l’irreparabile. Era il 13 agosto 2015 quando, a bordo del suo aereo ultraleggero, si schiantò a Santa Maria di Ricadi, mentre sorvolava l’area di Capo Vaticano. Il professore Giuseppe Pontoriero Luzzaro, però, lottò per rimanere attaccato alla vita per 20 mesi per poi spegnersi, dopo una lunga agonia, il 15 aprile di quest’anno, all’Istituto “Sant’Anna” di Crotone.
Un personaggio poliedrico, un vero e proprio “Leonardo” made in Spilinga. E’ il nipote Giuseppe Giannini a raccontare l’esistenza di un uomo straordinario nella sua creatività, dalle numerose passioni, ciascuna delle quali svolte con ingegno, professionalità e meticolosità.
Docente in pensione da molti anni, oltre ad essere stimato pittore e scultore – i suoi lavori sono presenti in numerose chiese, piazze del Vibonese e non solo – aveva una smisurata passione per il volo. Un pioniere del volo ultraleggero, attività che esercitava da oltre 40 anni. Coinvolgeva amici e conoscenti fin dai primi passi ed esperimenti nel settore. I primi ultraleggeri assemblati – raccontano – avevano le sembianze di una vasca da bagno con le ali. Ma nel fiume dei ricordi, viene anche citato il suo ruolo di radioamatore. Uno “sperimentatore” della radio e delle radiocomunicazioni che comunicava con ogni parte del mondo. L’associazione dei radioamatori, non a caso, pubblicherà in suo onore un articolo, tradotto in tre diverse lingue. Una fetta di vita era anche dedicata al mondo del volontariato. Il professor Pontoriero, infatti, ricopriva la carica di presidente del gruppo “Protezione civile-Alicalabria”.
L’attenzione nei confronti del territorio vibonese, da lui profondamente amato, lo ha condotto alla realizzazione del documentario “Presenze Assenze” (nel video), realizzato dalla Zenit Film di Giuseppe Braghò (che ne ha firmato anche il montaggio e la regia) e in cui sono contenute alcune riprese aeree da lui eseguite a fini didattici e divulgati poi in appositi incontri nelle scuole. Nota la sua dedizione alla campagna e all’apicoltura.
Il professor Pontoriero ha insegnato per molti anni all’Istituto artistico di Vibo Valentia, divenendo per molti studenti un punto di riferimento nel loro percorso umano e nel loro percorso di studi. “Un maestro di vita, oltre che professore”, “Un secondo papà che vola in cielo”, “Avrei voluto abbracciarti per l’ultima volta, ringraziarti per tutto ciò che mi hai insegnato… per quello che mi hai trasmesso, ma so che vivi dentro in ognuno di noi e vivrai per sempre”. E ancora. “Fai un buon viaggio caro prof, vola tra le tue vallate immense tra quei colori fantastici. Vola verso la luce, con infinito affetto…”.
Altrettanto pathos nelle parole degli amici di sempre: «Pino pur avendo tutte queste doti non se ne fece mai un vanto, anzi, ha cercato sempre di far tacere o sminuire quanto si diceva, perché lui era fatto così». “Assetato di verità e di luce”, si scrive in una delle sue recensioni. Vite straordinarie nella loro semplicità, nella voglia di comunicare la gioia di stare al mondo, di prodigarsi per gli altri, di lasciare un segno tangibile fatto di umanità e struggente bellezza.
Nell’ultima foto Pontoriero con il pittore Reginaldo D’Agostino