Il mistero dei reperti scomparsi, Vibo s’interroga sulla donazione di Dario Leone al Museo
Trecentoventi resti di età litica di cui si sono perse le tracce dal 1984. Il presidente di “Civitas”, Raniero Pacetti, ha chiesto chiarimenti alla direttrice del museo Adele Bonofiglio che, a sua volta, lo ha convocato per un incontro alla presenza del sindaco Elio Costa
Domani, giovedì 27 aprile, alle ore 11, Adele Bonofiglio, direttore dei Musei archeologici nazionali della Sibaritide e di Vibo Valentia, incontrerà al Museo archeologico statale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, Raniero Pacetti, presidente dell’Associazione “Civitas”, alla presenza del sindaco Elio Costa.
Nelle scorse settimane Raniero Pacetti aveva scritto ad Adele Bonofiglio una lettera nella quale ha chiesto notizie sulla “scomparsa” di una preziosa ed eccellente collezione di reperti archeologici donata, negli anni ’80, dal professor Dario Leone, illustre studioso della vicina Lamezia Terme, attraverso Vincenzo Nusdeo, nella sua funzione di ispettore onorario alle Antichità e Belle Arti, al Museo archeologico statale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia.
Per conoscenza la missiva è stata inviata anche a Francesco Sudano, soprintendente ai Beni archeologici della Calabria e allo stesso sindaco Elio Costa. In essa, il presidente della “Civitas”, reso noto che il sodalizio vibonese aveva ripresa l’attività operativa interrotta nelle immediatezze della scomparsa del suo presidente fondatore, Vincenzo Nusdeo, aveva informato Adele Bonofiglio, che in data 11 giugno 1984, mediante una lettera autografa indirizzata alla Soprintendenza archeologica di Reggio Calabria, e per conoscenza a Silvana Iannelli, allora direttrice del Museo archeologico di Vibo Valentia e a Vincenzo Nusdeo, che il professor Dario Leone aveva espresso atto di donazione di una sua collezione d’arte di reperti litici al Museo archeologico di Vibo Valentia, con l’impegno che detta donazione doveva essere debitamente custodita in quella sede e che per nessuna ragione o scopo poteva essere trasferita, nemmeno in parte, in luoghi o città diverse dalla sua naturale destinazione, ovvero il Museo archeologico “Vito Capialbi” di Vibo Valentia.
Pacetti chiedeva, sostanzialmente, di conoscere: che fine ha fatto la donazione del professor Dario Leone (320 reperti consegnati a Silvana Iannelli, integrati alla collezione e conservati nei magazzini del Museo archeologico “V. Capialbi”?; perché al Museo di Vibo non esiste più la sezione di preistoria e non c’è nemmeno un reperto litico in mostra? Che fine ha fatto tutto il materiale che è servito per l’allestimento della mostra della collezione acquistato dall’Associazione “Civitas”? Perché, contro la volontà del professor Dario Leone, la mostra è diventata itinerante per poi sparire nel nulla? Perché, infine, non è stata rispettata la volontà testamentaria del professor Dario Leone?
La risposta non si è fatta attendere Adele Bonofiglio, infatti, qualche giorno addietro ha telefonato a Raniero Pacetti e, preannunciando una sua visita in città, gli ha chiesto di incontrarlo nella sede istituzionale del Museo. Incontro che, come detto, avverrà giovedì 27 aprile, alle ore 11, al Castello.
Il Presidente di “Civitas”, che ha molto apprezzato l’immediata disponibilità di Adele Bonofiglio ha anche motivato l’iniziativa dell’Associazione. «Il recupero della collezione del professor Dario Leone – ha spiegato – è per assecondare una legittima aspirazione della città: esporla, come nell’accordo tra Dario Leone e Vincenzo Nusdeo, al Museo di Vibo Valentia. Non mi dispiace affatto ricordarlo, tutt’altro: la città possiede un patrimonio culturale di straordinaria importanza e prestigio, frutto del retaggio della sua illustre e millenaria storia. L’invidiabile patrimonio archeologico, artistico e storico della città, da Hipponion a Valentia, a Monteleone è stato da sempre altamente riconosciuta, sia da istituzioni che da studiosi. Lo confermano le importanti ed insopprimibili pagine e testimonianze del suo antico passato greco, romano e medievale che il Museo Archeologico Statale di Vibo Valentia non può ignorare. Abbiamo chiesto l’impegno del sindaco Elio Costa che non ha esitato un solo istante ad offrire la massima disponibilità e quella dell’amministrazione comunale che presiede. Perché pensiamo che una volta recuperata la donazione si dovrebbe fare di tutto per istituzionalizzarla, dopo averla debitamente catalogata, per, poi, esporla e custodirla gelosamente all’interno del Museo».
Quindi, sempre Pacetti, spiega che «l’associazione “Civitas”, che per statuto ha lo scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio artistico, culturale e ambientale della città di Vibo Valentia, ha deliberato di compiere i più severi accertamenti sulla fine della collezione Dario Leone, avendo pieno diritto al suo recupero. Questo vuol dire che l’Associazione “Civitas” non lascerà nulla di intentato pur di salvaguardare e tutelare, costi quel che costi, il patrimonio storico ed archeologico di una città che deve ad un suo illustre figlio, Vito Capialbi, l’essere diventata titolare, anche per la parte riguardante la prestigiosa opera di Vincenzo Nusdeo, di un patrimonio che ogni vibonese intende difendere a denti stretti».
L’incontro di Adele Bonofiglio con Raniero Pacetti lascia ben sperare ma soprattutto evidenzia la sensibilità della stessa che chiederà, verosimilmente, più chiarimenti per avviare, per come si presume, la più accurata indagine per dare una concreta risposta agli inquietanti interrogativi del Presidente della “Civitas”.