Maverick Lo Bianco, da Vibo Marina al grande schermo sognando l’America
Il giovane e promettente attore vibonese è coprotagonista del film “Non seguirmi”, pellicola girata tra Vibo e Roma ed approdata al Festival di Cannes
Non poteva immaginarlo, Maverick Lo Bianco, che il cinema che aveva inseguito con così tanta determinazione sin dalla primissima età su e giù per l’Italia lo avrebbe di fatto sorpreso sulla soglia di casa. Su quel lungomare di Vibo Marina dove era vissuto dall’età di nove anni. Ma il destino specie quello degli artisti, spesso gioca scherzi strani, a dimostrazione di una fortuna tanto benevola quanto beffarda. E così è stato.
“Non seguirmi”, questo il titolo del lungometraggio che probabilmente ha impresso la svolta decisiva alla carriera del brillante calabrese, è il titolo del film prodotto da Ermelinda Maturo e Anna Rita Santoro con la regia di Alessandra Izzo e Alessandro Febo. Un’opera cinematografica che tratta di violenza sulle donne e femminicidio, girato in due città italiane: la prima, Roma. La seconda, Vibo Valentia. E sarà prevista una terza stagione di riprese, all’estero. La pellicola, che vede Lo Bianco giovane protagonista, sarà presentata in un’unica soluzione il prossimo anno: ma nel frattempo, sono già disponibili delle anteprime, ed un primo corto che anticipa il progetto ha fatto la sua comparsa all’ultimo Festival di Cannes.
Maverick è un ragazzo ambizioso e sicuro, che in futuro vorrebbe approdare oltreoceano, proseguire i suoi studi negli Usa. Questo, però, non prima di aver raggiunto il successo anche in Italia, sia per ripagare la famiglia dei sacrifici fatti e della fiducia riposta in lui, sia per avere l’opportunità di veicolare un’immagine della regione più rosea della vulgata di sempre: quella cioè di una terra dove chi si impegna riesce a realizzare i suoi sogni.
Ma come nasce questa gran voglia di emergere? Il ragazzo sembra avere già il nome, del predestinato. Vissuto sino all’età di nove anni a Vibo Marina, Maverick deve il suo nome al celebre film Top Gun, e a quel Tom Cruise entrato prepotentemente nell’immaginario delle teen degli anni ‘80, compresa la mamma del ragazzo, che proprio in omaggio al suo idolo appella in modo inequivocabile il suo ragazzo. Trasferitosi con la famiglia a Bologna, Lo Bianco presto – anzi, prestissimo – inizia a coltivare la sua più grande passione: la recitazione. E dopo le prime esperienze scolastiche, decide di frequentare i corsi del teatro comunale di Budrio.
Le idee di Maverick si chiariscono sempre di più, parallelamente con la sua determinazione a sfondare nel cinema: tanto da spostarsi ogni settimana su Roma, dall’Emilia, per poter fruire di laboratori più specializzanti. I primi tempi (siamo più o meno negli anni delle scuole medie), viaggiava accompagnato dal padre: ma dopo un paio d’anni, inizia a muoversi in completa autonomia. Tanto che già tredicenne si impegna a trovare un’agenzia che lo sostenga nella sua gavetta.
«Non ho mai dato ascolto a chi voleva scoraggiarmi – dice – anzi. Sin da ragazzino, ogni critica mi era di stimolo, mi dava la carica per andare avanti». Un impegno che lo porta ad ottenere sin dall’adolescenza delle piccole parti all’interno dei videoclip musicali, video girati per cantanti del calibro di J-AX, Brunori SaS, The Kolors. E subito dopo, di partecipare ai casting indetti da Netflix, Rai Cinema e Mediaset.
Nel frattempo, però, qualcosa si muoveva anche nella sua terra. «Ho notato ad un certo punto che anche la Calabria si stava aprendo al cinema: ed alla fine, è stato proprio nella mia regione che sono riuscito a ottenere una parte come co-protagonista in “Non seguirmi”». Obiettivo del ragazzo, far sì che questa finestra apertasi sul mondo del grande cinema, rimanga aperta ancora a lungo.