Pasquetta in Calabria tra storia, reperti e archeologia: a Vibo porte aperte al Museo Capialbi
Si potrà apprezzare il ricco percorso espositivo del polo culturale che ripercorre la storia della città dalla preistoria all’età Greca a quella Romana e Medioevale

di Anna Foti
La Calabria antica si svela anche in questa giornata di festa dalle pendici del Pollino allo Stretto. Aperti anche a Pasquetta il parco e il museo Scolacium di Roccelletta di Borgia, il museo archeologico nazionale di Lamezia Terme, di Amendolara, di Mileto, di Crotone, il museo Vito Capialbi a Vibo Valentia, il museo e il parco archeologico di Capo Colonna, Le Castella, il museo archeologico nazionale e il parco archeologico della Sibaritide a Cassano allo Ionio, la Galleria nazionale di Cosenza.
Musei e parchi aperti anche nel reggino. “Vivi la storia nei giorni di festa” è lo slogan con cui il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria invita a trascorrere le festività tra i suoi tesori. Dalle 9 alle 20 (ultimo ingresso alle 19:30) sarà aperto anche oggi. Aperture straordinarie sono già in programma anche per venerdì 25 aprile (ingresso gratuito), per giovedì 1 maggio e per domenica 4 maggio (ingresso gratuito). Ma le proposte culturali per questa Pasquetta vanno anche oltre. Il ministero della Cultura ha disposto, infatti, anche altre aperture straordinarie nel reggino, Porte aperte, dunque, per visitare la chiesa di San Francesco d’Assisi a Gerace e la Cattolica di Stilo, il museo e il parco archeologico Archeo Deri di Bova Marina e di Locri Epizefiri. Saranno aperte le porte anche del parco e del museo dell’antica Medma a Rosarno e dell’Antica Kaulon a Monasterace.
Il parco di Scolacium e il museo Capialbi
Il parco di Scolacium a Roccelletta di Borgia, nel catanzarese, racconta la storia della greca Skylletion poi prospera colonia romana Scolacium.
Il sito, immerso in un uliveto secolare, custodisce i ritrovamenti che testimoniano una frequentazione iniziata nel Paleolitico inferiore e superiore. È possibile visitare il Foro, con la sua singolare pavimentazione in laterizio, i resti di alcuni edifici, tra cui la Curia, il Cesareum e il Capitolium, il teatro da 3. 500 posti – tracce dell’unico anfiteatro romano in Calabria – i resti architettonici di strutture di pregio come l’imponente basilica normanna. Nel museo sono allestiti un importante ciclo statuario e di ritrattistica romana – pregiato è lo straordinario l’avambraccio colossale in bronzo – e un interessante percorso di archeologia industriale.
Il museo archeologico di Vibo Valentia intitolato all’erudito conte Vito Capialbi, che per primo raccolse e custodì le testimonianze della vita della città dalla fondazione dell’antica colonia locrese di Hipponion fino alla costituzione della colonia romana di Valentia, ha sede nel castello Normanno-Svevo.
I reperti esposti provengono dagli scavi e dalle indagini archeologiche eseguiti fin dai tempi di Paolo Orsi e dalle prestigiose raccolte Capialbi, Cordopatri e Albanese. Il percorso espositivo è ricco: dalla preistoria all’età Greca a quella Romana e Medioevale, con un allestimento scandito da manufatti di età protostorica e reperti provenienti dagli scavi condotti nelle aree sacre della città magnogreca, come Scrimbia. Esposti anche i frammenti architettonici di un grande tempio dorico, databili intorno al 550 a. C. e i reperti ritrovati nelle necropoli di Hipponion (fine VII – IV secolo a. C. ). Continua a leggere su LaCnews24.it