Tropea, la piccola (e fenomenale) libreria di Chiara Condò compie 10 anni: «Mai pentita di essere tornata a casa»
Importante giro di boa per questo minuscolo tempio della lettura tra le viuzze del centro storico. Premi, riconoscimenti nazionali e citazioni: un fenomeno culturale e sociale che travalica i confini del Vibonese: «Questo è un posto speciale»


È una storia di “ritorno” a casa. Ma anche di una scommessa vincente in una terra troppo spesso animata da delinquenza e diffusa illegalità. Quella di Chiara Condò e “Il pensiero meridiano” è la testimonianza che la Calabria può essere una terra di opportunità per i giovani. La libreria indipendente, nel cuore del centro storico di Tropea, ha spento le sue prime dieci candeline. Un traguardo storico, un compleanno speciale, considerando che l’attività ha dovuto affrontare periodi tutt’altro che rosei, come la difficile esperienza dell’era pandemica. “Il pensiero meridiano” non solo non ha chiuso i battenti ma anzi, ha avuto la forza di radicarsi ancora di più nel contesto sociale e culturale vibonese. E non solo. Ad oggi è l’unica libreria della nostra provincia a figurare nell’albo delle Librerie di qualità, istituito dal Ministero della Cultura. Sacrificio, impegno, creatività e soprattutto zero improvvisazione. Perché mandare avanti una libreria in un centro turistico che spinge verso la destagionalizzazione richiede una passione sconfinata per la lettura ma in primis una buona dose di preparazione.
I ricordi più belli legati alla libreria
Il compleanno della libreria diventa occasione per ripercorrere anche i momenti più belli e significativi: «Dieci anni – ci racconta la libraria Chiara Condò – sembrano passati in un lampo, forse perché quando si lavora in maniera tanto concentrata e circondati da tanta bellezza non ci si accorge del tempo che passa. I miei ricordi preferiti hanno tutti a che fare con i bambini e ragazzi. Il mio preferito è quello in cui un bambino mi disse “Sei come Ollivander, ma Ollivander dei libri!” (personaggio della saga di Harry Potter, titolare di un negozio di bacchette e articoli per maghi e streghe). Che un po’ è vero: a volte è il libro che sceglie il suo lettore e il libraio può solo guardare ammirato».
L’aumento dei lettori a Tropea e dintorni
In questi anni, la Perla del Tirreno e in generale il territorio sono cambiati dal punto di vista sociale e culturale. E anche dal punto di vista di amore nei riguardi della lettura: «Negli ultimi anni Tropea ha avuto un’evoluzione incredibile, e assistervi e farne parte come cittadina, commerciante e un po’ anche operatrice culturale è stato un privilegio. Il sovraffollamento turistico però contribuisce anche a creare momenti di tensione e disagio sociale, e spero che le future amministrazioni potranno studiare attentamente nuove soluzioni ai problemi che stiamo vivendo. Nel mio piccolo, ho cercato di rendere Tropea un posto bello in cui vivere, gettando le basi affinché anche io potessi vivere bene. Ho messo tutta me stessa nella creazione di una comunità di lettrici e lettori che fosse forte, sana, vivace, curiosa e unita. Tropea è il mio giardino nel mondo, e ho voluto fortemente che la libreria fosse la casa di ogni amante dei libri – italiano o straniero. Per cui con grande orgoglio posso dire che sì, l’indice di lettura di Tropea è molto aumentato – spero anche un po’ per merito nostro».
L’esperienza Covid e il progetto Libri da asporto
I momenti di difficoltà non mancano, analizza la giovane titolare de Il pensiero meridiano: «Il lavoro in libreria è quotidianamente difficile – e quotidianamente bello e appassionante. Si tratta pur sempre del negozio con il conto economico più delicato in assoluto, con costi fissi che incidono terribilmente. Bisogna studiare, formarsi e sperimentare continuamente – e io parto sempre da una posizione di profondissima autocritica. Non sono mai contenta di me stessa!».
Il periodo pandemico e la parentesi Covid sono stati «un momento anche di grande rivoluzione per la libreria, perché mi ha dato la spinta giusta per risolvere il problema più annoso di tutti: la distanza dai miei lettori lontani. Da allora, grazie al progetto Libri da Asporto che ci permette di spedire in tutta Italia e all’estero a tariffe scontate, possiamo raggiungere tutti i turisti e i calabresi emigrati».
Il ritorno in Calabria: «Non me ne sono mai pentita»
Chiara Condò, nata a Roma da genitori di Tropea, proprio nella Perla del Tirreno ha trascorso la sua infanzia e adolescenza prima di intraprendere la formazione universitaria lontano dalla sua terra d’origine. Un percorso di crescita che l’ha condotta a intraprendere edificanti esperienze nelle librerie Canova di Treviso e Galla di Vicenza. Sul ritorno in Calabria, per la giovane libraria, nessun pentimento: «No, mai: tornare a Tropea – assicura – è stata una scelta di mercato ragionata, ma soprattutto una scelta di cuore. Non volevo più vivere lontana dalla mia splendida famiglia, che mi ha supportata in ogni passo con amore, generosità e coraggio. Ci sono delle cose che mi mancheranno sempre, e ho anche io i momenti di crisi come tutti, ma so che posso andare a prendermele in qualsiasi momento e che i turisti stranieri mi portano la ventata “estera” di cui ho bisogno quando non posso spostarmi. Tutto quello che ho potuto realizzare – conclude – ho potuto farlo proprio perché Tropea è un posto speciale, e che, a volte, basta andare oltre la mentalità diffusa per realizzare quello che sogniamo».
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