venerdì,Aprile 25 2025

Viaggio a Parghelia alla scoperta della cava di epoca romana: un luogo che racconta ancora oggi l’evoluzione della terra e l’ingegno dell’uomo

Il sito, utilizzato tra il I secolo d.C. e la prima metà del 300 d.C. per estrarre materiale da costruzione, è stato anche al centro della serie documentaristica "Meraviglie geologiche d'Italia"

Viaggio a Parghelia alla scoperta della cava di epoca romana: un luogo che racconta ancora oggi l’evoluzione della terra e l’ingegno dell’uomo
Massi di granito scolpiti

C’è un angolo di Parghelia poco noto, specialmente ai tanti turisti che frequentano da anni il territorio per le loro vacanze estive, che racchiude ancora oggi le tracce di un passato importante: la cava di granito risalente all’epoca romana. Un gioiello culturale e geologico che racconta due storie: quella dell’evoluzione della terra, con la formazione dei megaliti ancora presenti in loco, e quella delle grandi dominazioni, ricche di progresso. Il sito è stato anche oggetto di attenzione, nel 2021, da parte di Mediaset che, nella serie documentaristica “Meraviglie geologiche d’Italia”, condotta dal divulgatore scientifico Luigi Bignami, ha fatto tappa in Calabria per esplorare, tra i tanti luoghi di straordinaria bellezza e rilevanza storica, anche questo anfratto di Parghelia, che ha ancora tanto da raccontare.

La cava di epoca romana

Megaliti sbozzati

Questo sito, visitabile con un buon paio di scarpe, rappresenta un esempio unico di come la geologia abbia influenzato la vita e le attività dei nostri antenati. La cava, situata su un terrazzo naturale affacciato a Nord-Ovest, al limite di una scarpata che precipita verso la spiaggia della “Pizzuta”, è stata utilizzata dai Romani per estrarre materiali da costruzione e racconta ancora oggi una storia di ingegno e adattamento alle risorse naturali del territorio. Il viaggio tra le stratificazioni geologiche e le testimonianze archeologiche che rendono questo luogo un vero e proprio museo a cielo aperto è possibile ancora oggi poiché, sebbene il pianoro sia risicato, parzialmente occupato da strutture residenziali, una parte risulta ancora intatta e i grandi massi granitici che caratterizzano le insenature rocciose e gli anfratti di spiaggia più impervi mostrano i processi compiuti dalla natura durante la sua evoluzione. Gli archeologi nel tempo hanno documentato la presenza di numerose formazioni granitiche, alcune delle quali portano ancora evidenti segni della mano dell’uomo, e i blocchi lasciati in situ nella loro posizione originale.

I materiali rinvenuti

La colonna di granito in mare

Tra i materiali rinvenuti nel terreno smosso, figurano frammenti ceramici significativi decorati e in vetro che collocano l’utilizzo della cava in un periodo compreso tra il I secolo d.C. e prima del 300 d.C. Sulla scogliera sottostante, inoltre, è stato avvistato un blocco a forma di colonna semilavorata, abbandonato sulla linea di battigia, forse durante le operazioni di trasporto via mare. Sebbene le testimonianze archeologiche dirette sul territorio di Parghelia siano scarse, la presenza di questa cava si inserisce in un contesto più ampio che vede l’area ricca di granito. Secondo alcune fonti storiche, altre grandi colonne di granito presenti in passato nel territorio, come la famosa “Pizzuta” o quella presso la cava del Granicello, sarebbero state destinate all’esportazione probabilmente verso la Sicilia. La cava di epoca romana nel corso del tempo è stata oggetto di numerose perlustrazioni da parte di geologi, esperti e appassionati di esplorazione e rappresenta uno dei luoghi d’attrazione più importanti del territorio certamente da rilanciare e far conoscere.

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