Zungri celebra Achille Solano e il suo “Corpus speluncarum Calabria medioevi”: «Ha capito per primo il valore delle nostre Grotte»
All’interno della sala consiliare gremita di pubblico presentato il volume postumo del valente studioso di Nicotera sull’insediamento rupestre nel comune del Poro di cui è anche cittadino onorario


Sala consiliare di Zungri gremita per la presentazione del libro postumo dello studioso Achille Solano, morto nel 2012. Il volume, dal titolo “Corpus speluncarum Calabria medioevi. L’insediamento rupestre di Zungri”, edito da AdHoc è stato curato dalle archeologhe Margherita Corrado e Maria D’Andrea. L’incontro ha preso il via con i saluti del sindaco Serafino Fiamingo, del suo predecessore Francesco Galati e della direttrice del Museo e dell’Area archeologica “Rupestre” di Zungri Maria Caterina Pietropaolo. Subito dopo gli interventi delle due curatrici del volume, i quali si sono soffermati sulla figura dell’insigne studioso e sulla valenza della sua ricerca.

«Il suo – ha affermato la D’Andrea – è un lavoro che parte da lontano. Grazie a una capacità e a un intuito straordinari ha per primo capito la valenza delle grotte di Zungri, valorizzandole e portandole a un livello scientifico tale da fare partire il dibattito. Il suo era uno sguardo che si rivolgeva a tutta l’area del Poro. Per quanto ci riguarda abbiamo preso il suo materiale e abbiamo cercato di renderlo fruibile e tale da farlo utilizzare dagli altri come argomento di ricerca. Abbiamo provveduto a fare degli aggiustamenti tecnici, affinché risultasse leggibile da parte di tutti. Le sue ricerche – ha aggiunto – erano fatte con i mezzi di allora. Percorrendo quelle strade è riuscito a capire tante cose, non dispiacendosi se in alcuni casi non trovava conferma alle sue convinzioni». Dal canto suo la Corrado ha sottolineato come nella cura del volume di Solano ci si sia limitati a capire il percorso logico dei testi e come il volume potesse essere arricchito, anche grazie alla documentazione fotografica messa a disposizione dalle famiglia. «Negli incontri che abbiamo avuto con lui quando era in vita – ha affermato – veniva fuori la straordinaria curiosità e capacità di guardare oltre le convinzioni. È indubbio che abbia cambiato il destino di questo luogo e di questa comunità, guardando con occhi nuovi all’insediamento delle grotte. La pubblicazione del suo volume postumo rappresenta solo un punto di partenza, non di arrivo, il parziale risarcimento per tante situazioni in cui questo figlio del suo tempo non è stato capito».

Successivamente al suo intervento in sala, la stessa Corrado ha provveduto a leggere quanto inviato per l’occasione dal docente di Archeologia dell’Università della Calabria, Maurizio Paoletti, tra l’altro autore della ricerca bibliografica su Solano che arricchisce il volume. Un messaggio in cui il professore Unical ha anche sottolineato l’oggettivo valore storico di “Corpus speluncarum Calabria medioevi”, «grazie al rigore e alla formazione filosofica dell’autore, polemista vigoroso e brillante e archeologo autodidatta, spinto da una passione storica nei confronti della sua Calabria». A conclusione dell’incontro il toccante intervento di Gabriella, figlia di Achille Solano, la quale ha spiegato che il libro non nasce per ribadire o riaffermare primati, ma per ribadire la volontà del padre di stimolare la ricerca. «È la traccia indelebile – ha affermato – di uno studioso instancabile e di un archeologo da campo, che ha sempre creduto che la Calabria potesse diventare un parco archeologico in una visione progressista di riscatto e sviluppo economico sociale». In sala, in prima fila, anche l’emozionata moglie Maria Assunta Bevilacqua e altri membri della famiglia. Il professore Solano è stato, tra l’altro, nel 1975 fondatore e direttore del Museo civico di Nicotera, suo paese natale. A lui, nel 2021, Zungri ha conferito la cittadinanza onoraria alla memoria.
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