mercoledì,Marzo 12 2025

Cultura come volano economico, l’associazione Veipo Cam chiama a raccolta esperti e istituzioni per creare una rete territoriale

La presidente del sodalizio Enrica Candela: «L'obiettivo è creare un programma di eventi condiviso da realizzare negli spazi comunali e regionali»

Cultura come volano economico, l’associazione Veipo Cam chiama a raccolta esperti e istituzioni per creare una rete territoriale
Enrica Candela, presidente dell'associazione Veipo Cam

La cultura come volano economico, facendo leva sulle abbondanti ricchezze (anche archeologiche e architettoniche) che sono presenti sul territorio. Ormai da anni è questo l’obiettivo di Enrica Candela, presidente dell’associazione artistica Veipo Cam, che in collaborazione con la Biblioteca Calabrese, la Provincia di Vibo Valentia e i Comuni di Vibo e Ionadi (insieme ad altre associazioni) ha organizzato un incontro sulla cultura, l’arte, l’economia e lo sviluppo del turismo attraverso l’alta formazione e lo spettacolo dal vivo. Al dibattito, che si è tenuto all’interno della sala convegni del Palazzo della Provincia, oltre alla stessa Candela erano presenti il sindaco di Ionadi Fabio Signoretta, l’assessore alla cultura di Vibo, Stefano Soriano, e l’archeologa, nonché direttrice della Biblioteca Calabrese di Soriano, Maria Teresa Iannelli. A seguire l’incontro c’erano anche i licei Berto e Capialbi.

Enrica Candela, promotrice dell’incontro

«Questa idea – ha spiegato Candela – nasce dall’intento di creare rete tra le varie associazioni e i comuni, grazie all’associazione Veipo che mi onoro di rappresentare, ma anche grazie all’impegno del presidente della Provincia, Corrado L’Andolina, dei comuni di Vibo e Ionadi nelle persone dei sindaci Enzo Romeo e Fabio Signoretta, e di tutte le associazioni che ne hanno sposato il progetto. La visione di base è quella di una rivalutazione e valorizzazione di quelli che sono i beni del territorio, sia archeologici che storici, i quali vengono messi in connessione con le attività artistiche e culturali».
Una battaglia che la stessa Iannelli porta avanti da oltre un trentennio: «Dal 1989 mi sto impegnando in tale obiettivo, cercando di rilanciare il territorio. L’idea è quella che l’arte e lo spettacolo si promuovano a vicenda. Siamo convinti che lo sviluppo della cultura possa produrre anche benessere e migliore qualità di vita, ma è necessario elaborare un programma congiunto che possa trovare negli spazi comunali e regionali la sua realizzazione».

Gli interventi di Signoretta e Soriano

Nel corso dell’incontro, hanno preso poi la parola sia il sindaco Fabio Signoretta che l’assessore Stefano Soriano. Ecco innanzitutto le parole del primo cittadino ionadese: «L’intento è quello di fare squadra anche con l’Ente regionale, il quale ha la facoltà di erogare risorse. Tra le possibili vie per valorizzare questo settore, ci sarebbe quella di dialogare maggiormente con gli operatori culturali per quel che riguarda i fondi, in modo tale che questi ultimi possano risponde al meglio alle esigenze di tutti. Ai giovani studenti, invece, dico di sfruttare gli spazi pubblici del territorio vibonese, ma non solo biblioteche perché non sempre la cultura si fa nelle biblioteche. Inoltre li incito a chiedere quando manca qualcosa e a rivendicare gli spazi, perché questo è un altro metodo per incoraggiare noi amministratori».
Di credere nella propria terra è invece il messaggio lanciato dall’assessore Stefano Soriano: «Intendere cosa sia la cultura e in che modo possa alimentare l’economia è fondamentale. Vibo offre ai giovani meno possibilità rispetto alle città settentrionali ma il mio auspicio è che chi ha studiato e si formato fuori poi possa tornare per cambiare le cose».

Inannelli e l’idea di valorizzazione culturale

In seguito è stato il turno della direttrice della Biblioteca Calabrese, Maria Teresa Iannelli: «L’idea di proporre questo incontro nasce dall’esigenza di dare un nuovo ruolo alla cultura artistica e un nuovo ruolo allo sviluppo territoriale. Si parla spesso di rigenerazione dei luoghi storici e antropologici, con molte città che hanno cercato di fare incontri e seminari inerenti tutto ciò, ma il problema è che sono limitati a un piccolo periodo dell’anno, generalmente quello estivo, dunque il problema così non si risolve. C’è da dire che molti luoghi, per valorizzare il territorio, stanno puntando su beni architettonici e archeologici e sotto questo aspetto, se guardiamo la provincia di Vibo, non è tutto negativo anche perché negli ultimi anni si è operato molto bene prevalentemente nel campo dei musei e con risultati soddisfacenti. Tra gli esempi mi vengono in mente il recente museo istituito a Tropea, il parco delle statue a Zambrone e ancora Zungri, Ricadi, Filadelfia, Cessaniti, Polia e Soriano che è ormai una realtà importante».
La stessa Iannelli, inoltre, carpisce subito la peculiarità di tutti questi musei e parchi: «Sono tutti diversi e questa è un’ottima cosa. Il territorio vibonese è molto dinamico sotto questo punto di vista e dunque bisogna puntare proprio su questa diversità, dal momento che ogni museo vibonese è differente».

Gli interventi di Maria Teresa Nardo e Nicola Durante

Altri due cospicui interventi si sono registrati nel corso del dibattito, ovvero quelli della professoressa di Economia Aziendale all’Unical, Maria Teresa Nardo, e Nicola Durante esperto di marketing territoriale e di Promozione Culturale, nonché dirigente marketing del Polo Museale di Soriano Calabro.
Ecco innanzitutto l’analisi della professoressa Nardo: «Mi voglio soffermare sul concetto aziendale di beni culturali che, in una Regione come la nostra, devono essere considerati un’opportunità non solo per tutelare il nostro patrimonio, bensì per renderlo fruibile. Questo può essere possibile anche in termini occupazionali, con i beni culturali che possono creare ricchezza e occupazione sul territorio. Ci sono luoghi di elevato patrimonio culturale soprattutto nelle aree interne e, in relazione a ciò, c’è una recente indagine Istat che afferma che nelle località interne ci sono 4416 siti aperti al pubblico e dunque la presenza del patrimonio culturale è pari al 39,4% che non è poco se si considera che sono appunto aree interne».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’intervento di Nicola Durante, il quale però sta anche toccando con mano gli straordinari risultati registrati dal Polo Museale sorianese, sicuramente tra i fiori all’occhiello della provincia: «Il Polo Museale di base è una grande realtà. Innanzitutto è chiuso solo mezza giornata a settimana e ha l’apertura garantita anche dai ragazzi del servizio civile, molti dei quali padroneggiano diverse lingue e dunque possono accogliere anche turisti stranieri. Vanta inoltre la visita di diverse personalità di spicco, come quella dell’attore Robert Picardo, senza dimenticare che si svolgono ciclicamente eventi e convegni di vario genere ma sempre riguardanti l’ambito culturale e prendendo anche diverse epoche».
Insomma, sicuramente una lieta conferma di quello che Enrica Candela vorrebbe creare: «Siamo inoltre tra i pochi musei – continua Nicola Durante – ad avere la realtà virtuale, realizzata ormai due anni fa e presentata anche alla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum e senza dimenticare le innumerevoli visite delle scuole. Insomma, di base è un piccolo museo comunale ma che allo stesso tempo macina grandi numeri».

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