Trimuli sogni all’alba, presentato a Tropea il libro di Anna Grillo: «Così racconto la forza di donne senza tempo»
Undici storie di altrettante figure femminili, realmente esistite nella Calabria rurale tra gli anni '60 e '80. All'incontro ha partecipato anche l'artista Monica Lazar con i suoi quadri ricamati su tele bianche

Generano vita e, molte volte, sono il fulcro di tutte le famiglie. La donna, in altre parole, rappresenta una certezza per ogni uomo. È sempre delicato trattare e trovare giuste parole per trasmettere la loro essenza e, per questo, molte volte lo si fa attraverso iniziative, per cercare di leggere e comprenderle ancora meglio, oltre il loro essere donna. È ciò che ha fatto l’Istituto d’istruzione superiore Galluppi di Tropea, all’interno del quale si è svolta la presentazione del libro Trimuli sogni all’alba dell’autrice Anna Grillo. Undici storie di undici donne diverse, con la scrittrice che ha saputo sapientemente raccontarne la forza e la caparbietà.
La visione del docente Nicola Rombolà
La presentazione è stata moderata dal docente e giornalista Nicola Rombolà. Al tavolo della presentazione, oltre ai già menzionati Grillo e Rombolà, erano presenti: l’artista Monica Lazar, il dirigente scolastico Nicolantonio Cutuli e la giovane chef Paola Cardamone. L’incontro è stato innanzitutto aperto dallo stesso Nicola Rombolà: «Oggi si uniscono le dimensioni conviviali a quelli culturali. Tutto quello che stiamo facendo è rivolto a una società che possa essere da guida per le nuove generazioni, permettendo loro di fare esperienze importanti. E io credo che la scuola, sotto questo aspetto, rafforzi i principi di legalità, di crescita e i valori umani».
Ecco allora la sua visione di questo libro: «L’autrice Anna Grillo ci parla di diverse donne con le proprie sfumature e attività. Penso, a tal proposito, alla fanciulla che bisbigliava con i gatti, nata con dei problemi fisici ma che ritrova una forma poetica proprio con i gatti. La stessa Anna Grillo ci immerge in un’atmosfera molto intima, attraverso un ritmo di descrizione lento dal momento che non ci sono dialoghi e tutto è caratterizzato da questa indeterminatezza poetica e senza tempo. Il rapporto con il cibo è poi fondamentale poiché mantiene ancora il legame con il territorio locale e dunque con le nostre radici». E ancora: «Un’altra emblematica figura che emerge è quella della magara, una donna dalla vita drammatica che vive come una mendicante ma che riesce ad avere ugualmente questa compassione. Il sentimento della pietas e solidarietà tra donne, infatti, contraddistingue tutti i personaggi del libro».
Parla l’autrice Anna Grillo
In seguito è stata proprio l’autrice del libro, Anna Grillo, a spiegare più nel dettaglio la sua opera. La prefazione innanzitutto porta la firma di Ilaria Serra, responsabile del compartimento di linguistica dell’Università della Florida mentre la postfazione è a cura del giovane laureato in Lettere Alessandro Chianese. Nella prefazione si può intravedere la fotografia del territorio e del tipo di vita di quel periodo storico mentre nella postfazione, invece, si intuisce la voglia di riportare in luce la vita, quasi dimenticata, delle donne contadine e braccianti della Calabria di quegli anni.
«Questo libro – racconta Anna Grillo – tratta le vicende di donne che vissero in un ambiente rurale tra gli anni ’60 e ’80 in Calabria. L’idea nasce proprio per l’amore che ho per questa terra, cullato dal desiderio di riportare in auge quello che altrimenti sarebbe dimenticato. Il messaggio che voglio mandare e su cui voglio porre l’attenzione è che la donna, in tutti i tempi storici, ha avuto un ruolo assolutamente vitale e fondamentale nell’economia, nella vita e nella conduzione familiare anche se troppo spesso trascurata».
Sempre Anna Grillo, poi, spiega la nascita del titolo Trimuli sogni all’alba: «Il nome del titolo prende vita innanzitutto dal racconto di undici donne realmente esistite, ma che nel libro hanno nomi fittizi, e con le quali mi sedevo nelle sere d’estate. Il termine trimuli si rifà ai deboli sogni di queste donne, in una vita fatta di miseria e che non erano mai messe al primo posto. Il termine alba è collegato invece alla speranza di un nuovo giorno e alla possibilità di queste donne per un nuovo riscatto. La maggior parte di loro infatti si riscatterà, ma mai grazie all’aiuto dell’uomo, bensì per la loro caparbietà e solidarietà, escogitando sempre nuovi modi differenti per portare avanti la famiglia. Sono donne senza tempo perché lascio al lettore il compito di darle un’immagine. Sono donne senza tempo perché i sentimenti sono sempre gli stessi: si occupano dei figli, del lavoro e non si lamentano mai».
Dalla scrittura all’arte ricamata
Presente all’evento anche l’artista Monica Lazar, autrice di innumerevoli quadri realizzati seguendo uno stile particolare quanto elegante: lo stile Goblen. Opere di fama internazionale e che presenta in maniera più specifica lei stessa: «Provengo dalla Romania ma mi sono innamorata della Calabria non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma anche per la sua bellezza umana. Ho tante passioni e ogni giorno mi dedico nel coltivarle. La caratteristica dei miei quadri è che sono ricamati su tela bianca, prendendo ispirazione dalla fotografia. Le opere, infatti, non sono mie fantasie ma copie di diversi pittori come, ad esempio, la luce d’autunno di Bruno. Questo tipo di arte si chiama Goblen e la riproduzione deve essere esatta e precisa. Il 12 aprile è in programma una mia mostra a Ricadi».