domenica,Novembre 24 2024

Violenza di genere e discriminazione, il Rotary chiama a raccolta gli esperti a Vibo

“Dall’obiezione di coscienza al risveglio delle coscienze” è la linea guida dell’incontro cui prenderà parte, tra gli altri, la senatrice Monica Cirinnà relatrice della legge sulle unioni civili

Violenza di genere e discriminazione, il Rotary chiama a raccolta gli esperti a Vibo

«L’orientamento sessuale diventa spesso motivo di pregiudizio e causa di discriminazione per le persone che ne sono interessate. Una tematica di estrema attualità, che suscita continui scambi di opinioni a livello nazionale tra le “diversità” di vedute di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (in sigla Lgbt)». 

Sono queste le premesse da cui prende le mosse il convegno “Violenza sulle donne e discriminazione verso il mondo Lgbt: analoga matrice?”, promosso dal Rotary Club di Vibo Valentia per sabato 4 febbraio alle ore 9 al 501 Hotel. 

«Discussioni e accuse – spiegano i promotori – che spesso fomentano odio e violenza nei confronti delle persone con un orientamento sessuale diverso dall’eterosessualità. Il tutto correlato con la preoccupante ascesa di violenze sulle donne. Ma queste diverse tematiche, legate insieme da un filo sottile, potrebbero avere un’analoga matrice?». 

Sarà questa la risposta che si cercherà di dare durante il convegno. Molti, infatti gli ospiti che affronteranno l’argomento dall’alto della loro esperienza nel settore. Aprirà i lavori il presidente del “Rotary Club di Vibo Valentia”, Francescantonio Stillitani. Dopo il saluto del sindaco della città, Elio Costa, si entrerà subito nello specifico con il saluto del portavoce “Calabria Pride 2016”, Lucio Dattola a cui seguirà l’intervento di Vanni Piccolo, attivista Lgbt italiano, fra i soci fondatori del “Circolo di cultura omosessuale”, di cui è stato presidente. A seguire con gli interventi Matilde Lanzino, mamma della povera Roberta, la studentessa barbaramente uccisa nel 1988 a 19 anni dopo aver subito uno stupro. Il delitto è rimasto impunito. La madre ha creato in sua memoria la Fondazione “Roberta Lanzino”, che discuterà su  “violenza di genere: ripartiamo dall’educazione sentimentale e dal rispetto”. 

Proseguirà Stefano Ciccone, presidente dell’Associazione e rete nazionale “Maschile plurale”, che riflette da anni sull’identità e sui modelli di genere, oltre ad essere autore di numerose pubblicazioni sull’argomento. Ciccone legge con realismo la realtà, denuncia la violenza che colpisce le donne e che si annida soprattutto tra i familiari e amici. 

Subito dopo, l’intervento tra i più attesi, quello di Monica Cirinnà, la senatrice che ha legato indissolubilmente il suo nome al disegno di legge sulle unioni civili, da sempre in prima linea per la difesa dell’ambiente, degli animali e delle coppie dello stesso sesso. 

Seguirà il docente di Storia Culturale dell’Università di Bergamo Fabio Cleto, che tratterà “Il gender fra norma ed eccezione”. Subito dopo Giap Parini, docente di Sociologia Generale dell’Unical con “Leggi, individui, società. Una relazione dialettica” e di seguito Paola Di Lazzaro, esperta di comunicazione, linguaggio, antidiscriminazione con il suo intervento dal titolo “Le parole sono importanti: quando i media sono omofobi e sessisti senza accorgersene”. 

A moderare l’incontro ed il dibattito con il pubblico sarà Paola Bottero, giornalista, esperta di comunicazione pubblica, scrittrice, editrice, autrice di programmi e conduttrice. Al termine è previsto un dibattito, nel quale fare emergere opinioni e riflessioni in maniera libera. Un’importante tema quello di questa giornata, perché la discriminazione, l’omofobia, condizionano pesantemente, ancora oggi, l’esistenza e le scelte delle persone Lgbt in tutti gli ambiti della loro vita.  

Il presidente del Rotary di Vibo Valentia Francescantonio Stillitani, sottolinea che «negli ultimi anni si sono verificate, con sempre maggiore frequenza, attacchi fisici e verbali contro le donne e contro il mondo LGBT. Gli episodi di violenza si moltiplicano e sono diventati il metodo operativo di chi vuole manifestare la propria “forza” nei confronti dei deboli. Da qui nasce il dubbio che le due espressioni di violenza, fisica verso le donne e discriminatoria verso il mondo Lgbt abbiano, in realtà, la stessa matrice. La motivazione del convegno, sta nel voler contrastare ogni forma di violenza».

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