martedì,Gennaio 14 2025

«Mio padre amava Vibo, intitolargli il teatro sarebbe bellissimo»: il figlio di Raf Vallone rilancia l’idea

L’attore Saverio Vallone è intervenuto alla prima giornata del Festival delle arti organizzato dai licei Morelli e Colao: «È stato un grande padre, mi ha insegnato l’importanza dello studio e da giocatore del Torino il valore dello sport»

«Mio padre amava Vibo, intitolargli il teatro sarebbe bellissimo»: il figlio di Raf Vallone rilancia l’idea
Saverio Vallone

«Mio padre amava moltissimo Vibo e mi piacerebbe tanto che la città lo celebrasse intitolando a lui il teatro comunale». Saverio Vallone, figlio di Raf, ribadisce un auspicio condiviso da tanti vibonesi e non solo. Apprezzatissimo attore internazionale che ha dominato la scena cinematografica italiana soprattutto tra gli anni ’50 e ’60, il ricordo di Raf Vallone è ancora estremamente vivido non soltanto nelle generazioni più mature. Saverio, che ha seguito le orme del padre e come lui fa l’attore, ha partecipato ieri mattina alla prima giornata della quinta edizione del Festival delle arti, promosso dall’Istituto di istruzione superiore Morelli-Calao. Nell’auditorium del liceo Classico, ha incontrato gli studenti per un omaggio al padre.
«Vorrei che la politica si avvicinasse di più alla cultura – ha detto Saverio Vallone ai microfoni di LaC e de Il Vibonese -. Raf Vallone era un grandissimo uomo di cultura e preferiva definirsi così invece che attore. Proprio la sua grande cultura gli consentiva di approcciarsi ai personaggi che interpretava in maniera eccezionale. Qualsiasi cosa facesse, attingeva al suo sterminato bagaglio culturale».

A dominare il ricordo del figlio è il rapporto speciale che aveva istaurato con il padre: «Amava moltissimo i giovani ed è bellissimo, dunque, l’omaggio che gli studenti di Vibo hanno voluto tributargli. Ne sarebbe stato veramente molto felice. Quindi per me è un onore essere qui».

Ricordando i suoi insegnamenti, Saverio Vallone non ha dubbi: «Mi diceva sempre che occorre studiare, studiare e studiare ancora. Infatti da piccolo ero quasi spaventato da questa parola che mi sembrava un incubo. Poi col passare del tempo ho capito cosa intendesse e l’ho fatta mia, perché è la cosa più importante per un attore. Prepararsi e studiare è fondamentale nel mio lavoro. Spesso tanti attori preferiscono la superficialità, dando più importanza al fatto di farsi vedere, di promuoversi in giro, invece di approfondire il lavoro del personaggio sul palcoscenico attraverso lo studio».

Ma non c’è solo lo studio. Raf Vallone è stato anche un giocatore del Torino, città nella quale si trasferì con la famiglia da Tropea quando era ancora un bambino. «L’attività fisica è stata importante nell’educazione che mi ha impartito – dice il figlio -. Tutte le mattine mi faceva sempre correre. Lavorare fisicamente per lui era importantissimo, così come lo era il rapporto con la natura. Insomma, studio, sport e natura: un abbinamento perfetto, eccezionale».

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