Vibo si arricchisce con il nuovo complesso museale del duomo di San Leoluca: «Occasione di rilancio per tutto il territorio»
L'inaugurazione alla presenza tra gli altri del sindaco della città e del vescovo della Diocesi. Contestualmente è stato anche riaperto al pubblico il museo di Arte sacra all’interno del Valentianum
Nasce a Vibo Valentia il complesso museale del duomo di San Leoluca. E, nel contempo, all’interno del Valentianum riapre al pubblico l’annesso museo di arte sacra. La realtà risultava chiusa da qualche tempo. Istituita nel 1988 per volontà dell’arciprete Onofrio Brindisi, era stata ristrutturata e riallestita nel 2017 ad opera del vescovo dell’epoca della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, e della Camera di Commercio della sede di Vibo Valentia. La sua riapertura permette, oggi, di arricchire ulteriormente l’offerta culturale propria della città capoluogo di Provincia. Alla cerimonia inaugurale del nuovo complesso museale sono stati presenti numerosi fedeli, tanti appassionati del settore e le massime istituzioni politiche, civili e religiose del territorio. L’evento – rientrante nell’ambito dei percorsi giubilari 2025 “Il cantiere della cultura” – si è svolto nella chiesa matrice, presso l’altare laterale sinistro sovrastato dal monumentale trittico di Antonello Gagini.
Dopo i saluti di rito del parroco di Santa Maria Maggiore e San Leoluca don Pasquale Rosano, del sindaco Vincenzo Romeo e dell’archeologa della Soprintendenza Abap di Reggio Calabria e Vibo Valentia Daniela Vinci, l’incontro, moderato dal giornalista e scrittore Michele Petullà, ha visto gli interventi del docente presso l’Accademia delle Belle arti di Lecce Mario Panarello, soffermatosi sul complesso museale di nuova istituzione e sui numerosi capolavori presenti ed esposti al suo interno, e del professore dell’Università della Calabria Rosario Francesco Chimirri, a sua volta artefice della relazione “Museologia, museografia e cultura”.
Da segnalare le parole espresse, nell’occasione, dal sindaco Romeo, sull’esigenza che ha la città di nutrirsi di cultura per progredire e crescere ulteriormente, ancor di più in momenti come gli attuali «caratterizzati dai molteplici atti vandalici verificatisi ai danni di beni pubblici». Chiaro il riferimento a vari elementi di arredo distrutti in spazi cittadini anche in questo periodo di festività natalizie.
A trarre le fila della serata è stato il vescovo della diocesi, monsignor Attilio Nostro, artefice della nascita del nuovo plesso e della riapertura dell’annessa realtà culturale. «Iniziative come queste – ha, tra l’altro, affermato nell’occasione il presule miletese – contribuiscono a rilanciare tutto il territorio, non solo Vibo Valentia. Riveste una grande importanza per la costruzione di un mondo migliore, infatti, il riscoprire il proprio patrimonio archeologico e artistico-storico, anche come strumento di evangelizzazione».
Al termine della cerimonia inaugurale le autorità, i fedeli e gli appassionati ed esperti di settore presenti si sono trasferiti nel vicino, antico, ex convento di San Domenico, oggi denominato Valentianum, dove hanno potuto usufruire di una visita guidata nell’ala che ospita il museo del duomo, da oggi ritornato a nuova vita. All’interno delle sue sale, nello specifico, sono esposte opere di grande pregio provenienti dall’intero territorio vibonese, databili tra il XV e XIX secolo.