Giovani e memoria, alla biblioteca comunale di Vibo viaggio nella storia dell’Italia attraverso antiche fotografie
L’intento del Comune è quello di rendere la struttura un punto culturale di riferimento. Garantite aperture mattutine e pomeridiane
«Grazie al progetto “Giovani in biblioteca”, realizzato dal Comune di Vibo Valentia e finanziato dal dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale, la biblioteca comunale di Vibo Valentia sta diventando un centro sempre più inclusivo, dinamico e accessibile per i giovani e la comunità intera». È quanto si legge in una nota del Comune che specifica: «Il progetto si propone di trasformare la biblioteca in un luogo di incontro, dialogo e conoscenza, rispondendo alle esigenze dei giovani e offrendo orari di apertura ampliati per garantire maggiore accessibilità: la biblioteca è ora aperta dal lunedì al venerdì, dalle 09:00 alle 13:00, e anche tutti i pomeriggi dalle 15:30 alle 19:30».
Grazie al progetto, «la biblioteca ha subito un’evoluzione significativa, diventando uno spazio dove la storia, la tecnologia e l’educazione si intrecciano. Un esempio di questa innovazione è l’installazione di una serie di fotografie storiche che raccontano momenti fondamentali della storia italiana, come parte delle iniziative per la Giornata nazionale “Giovani e Memoria”. Il 31 ottobre, in occasione di questa giornata dedicata a rafforzare la consapevolezza e il coinvolgimento delle nuove generazioni nel significato della memoria storica, saranno presentate queste fotografie, accompagnate da qr code che permettono di accedere a podcast esplicativi. Grazie a questi supporti digitali, i visitatori, e in particolare i giovani, potranno ascoltare la narrazione di episodi significativi del passato e riflettere sul ruolo che questi eventi hanno avuto nello sviluppo dell’Italia moderna. Un modo per far rivivere la memoria storica e renderla accessibile a chi non ha vissuto quegli anni, utilizzando strumenti e linguaggi contemporanei».
Iniziative come queste, conclude il Comune, «evidenziano come la biblioteca possa diventare un punto di riferimento per la comunità, capace di stimolare il senso di appartenenza e di connessione tra generazioni diverse. Un luogo dove i giovani possono sentirsi ascoltati e coinvolti, e dove la memoria storica diventa uno strumento per costruire un’identità collettiva e una società più consapevole».