Le luminarie calabresi verso l’Unesco: tutto pronto a Cessaniti per il convegno di presentazione del primo Museo regionale
L’iter una volta completato dovrebbe rendere le tradizionali parazioni barocche patrimonio dell’umanità
Il 26 ottobre alle ore 17, nella Sala teatro della scuola media di Cessaniti “F. Mazzitelli”, si svolgerà il convegno dal titolo “Cessaniti si illumina”, evento organizzato dall’associazione locale Panta Rei e dall’associazione regionale Luminarie Calabria con il patrocinio del Comune e della Provincia di Vibo Valentia. «Fra i partner dell’evento – hanno fatto sapere in una nota gli organizzatori – si è aggiunta anche l’associazione Luminaristi pugliesi, presieduta da Vito Maraschio, che ha contribuito alla realizzazione del Museo delle luminarie di Scorrano, in provincia di Lecce». Lo scopo principale dell’evento «è presentare al pubblico il nascente Museo delle Luminarie calabresi, la prima esposizione permanente di addobbi luminosi in regione.
L’iniziativa di Cessaniti, rilancia la candidatura della luminaria del sud a patrimonio Unesco, promossa qualche mese dall’Italia e che ha come capofila la regione Puglia. L’iter, una volta completato, dovrebbe rendere le tradizionali parazioni barocche che abbelliscono città e paesi del Meridione d’Italia in occasione delle principali ricorrenze patrimonio dell’umanità, sancendo una volta per tutte l’elevato valore artistico di questa originale tradizione». Le luminarie che al termine del percorso di riconoscimento potranno fregiarsi della tutela Unesco sono quelle di Calabria, Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia e Molise.
«A Cessaniti – hanno fatto sapere gli organizzatori dell’evento -, le luminarie si producono e si installano da decenni: un folto gruppo di appassionati è già al lavoro per recuperare preziosi reperti da esporre nelle sale del museo. Tra i ritrovamenti più preziosi alcuni pannelli decorativi con luci alimentate a gas, risalenti ai primi decenni del ‘900, interamente realizzati da artigiani locali». Non è un caso che il presidente dell’associazione regionale Luminarie Calabria sia Francesco Pugliese, cessanitese e luminarista di professione. «Il museo sarà un tassello fondamentale nella valorizzazione della luminaria calabrese – ha dichiarato Pugliese – un’opera artigianale che è giustamente entrata nelle attenzioni dell’Unesco. L’ attività imprenditoriale che gestisco esiste da due generazioni e richiede competenze che la rendono una vera e propria attività artistica».
L’esposizione permanente sarà allestita nei prossimi mesi presso il palazzo Cefalà, elegante edificio in stile Liberty, situato nel centro di Cessaniti, recentemente riaperto al pubblico in occasione delle giornate del Fai di cui proprio nel 2024 ricorre il centenario dalla costruzione. «A intervenire, dopo i saluti del sindaco Enrico Sorrentino, del presidente della provincia Corrado L’Andolina e della presidente di Panta Rei, Agata Mazzitelli, saranno lo stesso Francesco Pugliese, Caterina Pietropaolo (direttrice del Museo sulla civiltà contadina e rupestre di Zungri), Vincenzo Calzona (direttore del Museo civico di Ricadi) e Vito Maraschio. Fra i relatori ci saranno anche Enrico Molinari, docente di Marketing e comunicazione digitale presso l’Accademia di belle Arti di San Remo, sede di Milano, coinvolto dalla sua allieva Lucia Valenti, residente a Cessanti e animatrice dell’associazione Panta Rei».
Cessaniti e il comprensorio vibonese sono infatti «molto conosciuti per la presenza di fossili e di siti rupestri disseminati in molti punti del territorio». Nei mesi scorsi è arrivato, a ribadire la rilevanza scientifica della zona, un importante riconoscimento: la Società paleontologica nazionale ha indicato come fossile regionale un cranio di metaxitheryum proveniente proprio da Cessaniti ed esposto al Museo di Ricadi. «Sono stato travolto dall’entusiasmo degli organizzatori – rivela il direttore del MuRi, Vincenzo Calzona – che, da tempo, si prodigano per far conoscere un territorio ricco di eccellenze. Il Museo sarà incentrato sulla tradizione della luminaria ma non trascurerà gli aspetti paleontologici e agricoli del territorio, dove da secoli si produce, fra l’ altro, olio di oliva extravergine di altissima qualità». Fra gli intenti espliciti degli organizzatori di “Cessaniti si illumina”, c’è la «creazione di un circuito culturale – hanno poi concluso gli organizzatori – capace di attrarre visitatori e turisti dal litorale verso zone meno note ma altrettanto interessanti dell’entroterra. Una valorizzazione capace di coniugare storia, natura e sviluppo locale».
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