Anche le maschere apotropaiche di Nicotera nel documentario Kalavria ce maghìa. La proiezione a scuola con regista e autrice
L'incontro con gli studenti è fissato per lunedì 14 ottobre. Nella pellicola semifinalista al Rome Prisma Independent Film Awards, un viaggio tra cultura popolare e tradizioni
Un viaggio tra le maschere, dalle apotropaiche che affondano le loro origini nella Magna Grecia a quelle della commedia dell’arte di Giangurgolo. A immergersi lungo questo percorso fatto di cultura, tradizioni e identità saranno gli studenti della scuola media e degli istituti superiori di Nicotera che lunedì 14 ottobre – nei locali del liceo classico Bruno Vinci – avranno modo di assistere alla proiezione del documentario “Kalavria ce maghìa” (“Calabria e Magia”), alla presenza anche dell’autrice veneta di origini lucane Chiara Errico e del regista friulano Christian Canderan. Un’iniziativa voluta dal consigliere comunale con delega alla Cultura Pino Leone, in collaborazione con la casa di produzione cinematografica Sunfilms e con le scuole cittadine guidate dai dirigenti Marisa Piro e Angelo Stumpo.
“Kalavria ce maghìa” è stato semifinalista al Rome Prisma Independent Film Awards. Il regista Canderan ha ricevuto una menzione al Mediterranean Film Festival Cannes per “Il profumo del mirto” e, insieme all’autrice Errico, poche settimane fa è stato premiato al Madonie Film Festival – Sicilian Film Awards con il docufilm “We are Shardana” quale miglior lungometraggio. Ci saranno anche loro alla proiezione del documentario che tra l’altro vede alcune scene girate proprio a Nicotera, dove ancora oggi sono visibile su antichi portali maschere apotropaiche (dal greco “apotropaios”, lontano dal male). In pietra o in terracotta, la loro funzione era quella di scacciare gli influssi maligni e tenere lontana dalle proprie case e famiglie la malasorte. Credenze popolari, tradizioni, ma anche artigianato che saranno al centro della pellicola che vede protagonisti anche altri centri calabresi: Fiumefreddo Bruzio, Falconara Albanese, Tropea, Palmi, Seminara, Scilla, Borgo di Gallicianò (Condofuri), Locri, Roccelletta nel Parco Archeologico di Scolacium, Soverato, Catanzaro e Fossato Serralta, con la partecipazione degli attori calabresi Stefano Mauro ed Enzo Colacino.
Non solo però maschere apotropaiche, nel documentario ad essere protagoniste sono anche quelle che animano il carnevale da secoli e in particolare la maschera calabrese di Giangurgolo, nata tra il XVI e il XVII secolo e in poco tempo diventata un personaggio fisso accanto ad Arlecchino e Pulcinella. Un viaggio quindi tra cultura e folklore, tra viuzze calabresi e teatro.
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