Sulle orme dei bizantini, l’itinerario che unisce la Calabria alla Turchia e coinvolge anche i paesi del Vibonese
In occasione del Giornate europee del patrimonio sarà possibile visitare con delle guide i principali siti di età bizantina di tutte le province calabresi e partecipare a convegni dedicati
Nasce l’itinerario “Il paesaggio culturale bizantino delle aree interne del Mediterraneo”, promosso dal laboratorio Eche Lab dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria con l’associazione Astri. «Per la prima volta – hanno fatto sapere gli organizzatori in una nota -, oltre trenta siti bizantini, di tutte le province calabresi, messi in rete con altri siti italiani e stranieri, per la loro valorizzazione turistico-culturale. Il 28 e 29 settembre, in occasione delle Gep – Giornate europee del patrimonio 2024, sarà possibile partecipare, accompagnati da esperti di altissimo valore, a visite guidate ai principali siti di età bizantina presenti in Calabria e assistere a convegni sul tema. Il programma dettagliato dell’iniziativa è scaricabile dal sito ufficiale della manifestazione. Per effettuare le visite guidate e partecipare agli altri eventi previsti, è obbligatorio prenotarsi, sempre attraverso il medesimo sito. Obiettivo dell’itinerario – hanno poi sottolineato gli organizzatori – è la valorizzazione turistica del patrimonio culturale più significativo della Calabria, quello che meglio la rappresenta, evidenziando il contributo determinante che ha dato alla nascita della moderna Civiltà occidentale».
«È uno sforzo che va nella direzione di una visione unitaria del patrimonio regionale, unendo il nostro territorio in un unico progetto di valorizzazione turistica che va da Reggio Calabria fino ad Amendolara e oltre». I siti italiani coinvolti sono: Amendolara, Bagnara Calabria, Bivongi, Borgia, Bova, Bova Marina, Brancaleone, Bruzzano Zeffirio, Calanna, Casalvecchio Siculo, Caulonia, Condofuri, Corigliano-Rossano, Cropani, Ferruzzano, Gerace, Lamezia Terme/Nicastro, Mammola, Melicuccà, Motta San Giovanni, Palmi, Reggio Calabria, Santa Severina, Staiti, Stilo, Valledolmo e Tropea. Per quanto riguarda invece la Turchia, gli itinerari toccheranno Selouk (Efeso), Izmir (Simirne), Bergama (Pergamo), Akhisar (Tiatira), Sart (Sardi), Alasehir (Filadelfia), Pamukkale (Loadicea e Gerapoli).
Per gli organizzatori, «si tratta di un patrimonio materiale e immateriale immenso, sparso su tutto il territorio calabrese, in particolare nelle aree interne: costituito da borghi, sistemi difensivi, insediamenti monastici, manoscritti, raffigurazioni artistiche, riti e tradizioni. Il partenariato dell’itinerario è estremamente ampio e comprende soggetti di natura diversa, che svolgono funzioni differenti: dalla ricerca scientifica alla gestione del patrimonio, dall’organizzazione delle visite ai servizi turistici: università, amministrazioni comunali, istituzioni culturali, imprese, associazioni e club services che lavorano insieme da oltre due anni per ottenere il riconoscimento come itinerario culturale del Consiglio d’Europa».
Quello presentato in occasione delle Gep 2024 «è soprattutto – specificano ancora – il tratto calabrese dell’itinerario, con qualche tappa in Sicilia e in Turchia, ma l’intero percorso comprende siti anche in Albania, Grecia, Spagna, Macedonia del Nord, Cipro e altri ancora. Le Gep (Giornate europee del patrimonio), promosse dal Consiglio d’Europa, sono un appuntamento che ogni anno valorizza il patrimonio culturale europeo, favorendone la fruizione universale da parte di tutti i cittadini, invitando a una riflessione su di esso e sul suo valore, creando connessioni e reti, che – concludono – ampliano la visione di chi ne prende parte e, attraverso questo processo, promuove il dialogo e la pace».
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