domenica,Settembre 22 2024

‘U Spunduni, le origini militari di uno dei luoghi panoramici più suggestivi di Pizzo

Lo storico Montesanti racconta le curiosità sul sito, punto di riferimento per la città napitina e per i turisti: «Cingere le città aragonesi con possenti mura a forma di stella – spiega - rispondeva ad una precisa strategia difensiva»

‘U Spunduni, le origini militari di uno dei luoghi panoramici più suggestivi di Pizzo
Pizzo, foto dalla pagina Fb del Castello Murat

«Ndì vìdimu ‘o Spunduni». Una frase che rientra nella quotidianità di quanti vivono Pizzo. E non solo. Perché quell’affaccio sul mare, nel tempo, è diventato molto più che un luogo di incontro quanto per chi la abita, tanto per chi la visita. Uno spazio dove immergersi nella bellezza paesaggistica che la città napitina offre e, contestualmente, assaporarne tutta la storia. A fornire qualche indicazione in più sul sito, Antonio Montesanti, apprezzato artista nonché appassionato di storia locale.

‘U Spunduni

Foto dalla pagina Fb del Castello Murat

«“U Spunduni” è il luogo più panoramico ed evocativo della cittadina, una balconata dalla quale, in qualsiasi stagione ci si affacci, si rimane rapiti dal paesaggio in cui ci si ritrova immersi. Ma – aggiunge- cosa voglia dire il termine in dialetto locale, “spunduni” ben pochi si sono presi la briga di scoprirlo, non tanto in senso letterale quanto nel senso della storia dell’urbanizzazione della cittadina. Il termine dialettale – aggiunge Montesanti – fa riferimento a quello italiano di “puntone”, che vuol dire grande punta, ed in effetti la balconata termina restringendosi fino a creare una punta».

Ma perché è stata creata quella punta? «Si tratta – spiega lo storico – di una caratteristica struttura di architettura militare dei borghi europei fortificati che risale al XV secolo. Cingere le città aragonesi con possenti mura a forma di stella – fa rilevare – rispondeva ad una precisa strategia difensiva: i bastioni costruiti sulle “punte” fornivano un’adeguata protezione al cuore della città, offrendo nel contempo dei punti avanzati da cui tenere sotto controllo il nemico.  Ve ne sono di suggestive in Olanda, Portogallo, Francia e Spagna. In Italia abbiamo la splendida testimonianza del borgo di Palmanova, con la sua pianta poligonale a 9 punte.  Anche Nicosia, splendida cittadina nel cuore di Cipro, ha dall’alto una forma a stella.  In Calabria spicca Crotone, ma resti di mura a stella si rintracciano anche a Reggio o Le Castella».

‘U Spunduni e il castello Murat

Il Codice Carratelli

C’è un collegamento tra ‘U Spunduni e il castello dedicato alla figura del re Murat, che lì vi trovò la morte, che si erge sulla sua destra in tutta la sua imponenza: «Grazie a una vecchia cartolina della città possiamo notare quanto in passato sia stato rilevante il legame unico di difesa militare tra castello e puntone. La stradina che conduce al maniero venne costruita dopo i terremoti del 1905 e 1908 con i soldi raccolti dalla rivista La Tribuna, ed infatti era alla rivista che venne intitolata la via alla sua inaugurazione. Oggi si chiama via Marincola». Nel disegno del codice Carratelli «si vede perfettamente come fosse il “puntone” a difesa dell’accesso alla città, con una parte murata fino al ponte levatoio con quattro arcate». Entrando nel dettaglio: «Nel particolare del disegno, datato tra il 1596 ed il 1600, si vede in primo piano, posto centralmente tra i due centri abitatati, proprio il nostro “Spunduni”, ben rifinito rispetto al terreno circostante (ancora non pavimentato in blocchi granitici), che si presenta come punta sud delle seconde mura urbiche, che procedono fino allo spiazzo oggi occupato dalla bella Chiesa dell’Immacolata. Insomma, la storia medievale di questa città è davvero intrigante e merita di essere studiata e raccontata seriamente. Perché è questa storia che la rende unica e bella».

Una seconda punta di stella?

Cartolina storica

Cosa rende ‘Un Spunduni di Pizzo così speciale? «La particolarità è che la “stella” della struttura militare a difesa della città è a una punta, che completava in tal modo il controllo e la difesa, assieme al castello, della parte sud del Golfo di Lamezia. È la parte nord? Non è da escludere che una seconda “punta di stella” della fortificazione aragonese di Pizzo (che controllava la seconda porta d’accesso alla piazza) sia stata utilizzata come base per costruirvi la Chiesa dell’Immacolata intorno al 1700, dunque oggi non più visibile. Potete immagina cosa sarebbe successo a Pizzo se gli “spunduni” fossero stati due?».

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