Nuova luce sulla cava romana di Nicotera, la famiglia dell’archeologo Achille Solano che scoprì il sito nel ‘72: «Pronti a collaborare con gli studiosi»
Gli eredi dell’illustre professore plaudono l’iniziativa del Touring club e si dicono disponibili a fornire la documentazione in loro possesso: «Il sito merita di rientrare nei circuiti del turismo archeologico»
«A nome della famiglia di Achille Solano sentiamo il dovere di esprimere la nostra gratitudine e soddisfazione per aver riacceso i riflettori sulla cava di Nicotera, scoperta riconducibile ad Achille Solano che prima di ogni altro ha intuito l’importanza del sito archeologico, tanto da compiere approfonditi studi che completano il lavoro di scavo dallo stesso effettuato». A parlare è Gabriella Solano, figlia di Achille, per la quale è doveroso, in primis, «esprimere la nostra gratitudine al console del Touring club, Giovanni Bianco, per l’iniziativa assunta e grazie alla quale il sito sarà oggetto di ulteriori studi e che portano nella città di Nicotera un’equipe di accreditati professionisti».
La cava di Nicotera, si è detto, è stata riportata alla luce nel 1972 grazie al meticoloso lavoro condotto sul campo da Achille Solano, lavoro al quale negli anni ha contribuito anche l’Università di Venezia della quale Solano era uno stimato collaboratore.
Gli studi di Solano
Dello studio effettuato da Solano, che tra le sue scoperte annovera anche quella del sito rupestre di Zungri e il cranio del bambino di Neanderthal rinvenuto a San Calogero e oggi custodito nel museo nazionale di Reggio Calabria, ricorda la famiglia, esiste una corposa documentazione scientifica, che segue la pubblicazione del 1972 sulla prestigiosa rivista di Studi Meridionali, con tanto di schede tecniche allegate. In essa, tra le altre cose si legge: “Durante l’esplorazione archeologica ed i saggi di scavo svolti a Nicotera dal 1 al 28 luglio 1972, è stata messa in luce una fodina (cava) di epoca romana, di cui ora diamo la prima relazione”. Alla pubblicazione del 1972 seguirà poi quella del 1985 intitolata “La Cava Romana di Granito di Nicotera”. Si ricordano anche i lavori del Convegno Internazionale Asmosia in Grecia.
La famiglia Solano: «Pronti a collaborare»
«Considerando il prezioso lavoro che gli studiosi saranno chiamati ad effettuare, propedeutici anche a rilanciare l’importanza della scoperta datata 1972 – aggiunge Gabriella Solano – , non possiamo non esprimere il nostro più sentito entusiasmo, assicurando sin da ora la collaborazione della famiglia Solano pronta a mettere a disposizione degli stessi professori la documentazione in nostro possesso, con il dichiarato obiettivo, per come era nella volontà di Achille Solano, di rendere il giusto riconoscimento ad una scoperta che qualora fosse inserita, per come merita, nei circuiti del turismo archeologico, potrebbe portare a Nicotera visitatori e studiosi provenienti da tutto il mondo».
L’iniziativa di questi giorni va in questa direzione e rende anche il giusto riconoscimento ad Achille Solano, illustre figlio di Nicotera la cui pubblicazione scientifica e archeologica – ricordano i familiari dello studioso – è apprezzata in tutto il mondo.
Solano – sottolineano nel comunicato stampa- ha dedicato una vita allo studio del territorio, e oggi nel sapere che si riaccendono i riflettori sulla cava di Nicotera rappresenta anche il giusto riconoscimento al suo lavoro la cui opera ha sottratto dal dimenticatoio un territorio ricco di storia, portando alla luce importanti scoperte e che oggi vanno a costituire un patrimonio culturale di inestimabile valore.
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