Un vibonese al Festival di Venezia: Simone Iorgi sul red carpet per il film Labirinti: «Bellissimo, dedico questa giornata a mia nonna che non c’è più»
L'intervista al giovane attore co-pratagonista della pellicola girata interamente in Calabria e al suo debutto nella massima rassegna del cinema italiano
«Bene, è andato tutto bene, è stata una lunga giornata ma stupenda. Siamo soddisfatti». Un debutto di grande livello alla Mostra del cinema di Venezia per il giovane attore Simone Roberto Iorgi, originario di Vibo. E proprio ieri sera la proiezione di “Labirinti”, il film a cui ha preso parte che vede alla regia Giulio Donato.
Com’è nato il tutto?
«In realtà è stato quasi per caso, una mia amica mi ha informato su un provino che facevano lì nel nostro territorio e senza pensarci due volte ho deciso di provarlo e poi da lì, è iniziato tutto».
Nel film interpreta il ruolo del co-protagonista…
«Sì, Mimmo, un ragazzo calabrese legato molto alle sue origini e che va in contrasto con il suo amico d’infanzia (Francesco) quando quest’ultimo scopre di non sentirsi accettato».
Il film “Labirinti” rappresenta un esordio importante per il regista Donato, che ha al suo attivo alcuni progetti in Italia e all’estero.
«Il regista è un ragazzo fantastico, non smetterò mai di ringraziarlo per questo bellissimo viaggio e per tutto ciò che mi ha insegnato fino ad oggi. Giulio è un gran lavoratore ed un ottimo regista come lo si evince anche da tutti i suoi lavori precedenti, ma sotto l’aspetto umano è una persona stupenda ed un buon amico. Forse dire che gli devo tanto è poco, senza di lui non sarei qui ora. Si parlerà tanto di Giulio Donato in futuro».
Il film è stato girato tra le spettacolari montagne calabresi, cosa che certamente gli ha dato un particolare significato. Del resto la Calabria è tutta un palcoscenico…
«Vero, la Calabria è una terra dalle bellezze infinite e questo film tende a raccontarle tutte, perché oltre a rappresentarla sotto l’aspetto visivo ci ricorda anche di altre bellezze come le tradizioni che ci sono giù da noi o anche solo quelle amicizie che la gente si porta per sempre nel cuore».
Come nasce la sua passione per il cinema?
«Nasce dall’infanzia, ricordo mio padre che mi faceva vedere i film classici italiani, film degli anni 90 che ora purtroppo le nuove generazioni non tendono a guardare, pensando che non possano raccontare più nulla, dopo tutti questi anni. Ricordo ancora i primi attori che mi hanno fatto innamorare di questo mestiere, personaggi come: Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Totó, Sophia Loren, Massimo Troisi, Roberto Benigni…».
Tante emozioni per un giovanissimo attore come lei…
«Ci sarebbe molto di cui parlare per tutte le emozioni che si sono susseguite dal primo giorno all’ultimo, è stato come essere in una grande famiglia, un gruppo unito che si faceva forza l’uno con l’altro, ed ho imparato tanto da questa prima esperienza cinematografica».
Come vede il suo futuro?
«Sto continuando a studiare per migliorare le mie capacità; per quanto riguarda i progetti vediamo strada facendo cosa ci riserverà il futuro».
La grande Mostra del cinema di Venezia è un traguardo che merita una dedica…
«Sicuramente ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto in questo percorso e hanno sempre creduto in me, ma in particolare a una persona che ora non c’è più che è mia nonna. Avrei voluto mostrarlo anche a lei».
L’impressione a caldo su questa straordinaria avventura?
«È stata una giornata fantastica, passata con tutti i ragazzi del set e successivamente con la proiezione del film. Credo che arrivare a Venezia per un attore sia un grandissimo traguardo per la sua carriera, soprattutto per un ragazzo alle prime armi. Ovviamente mi auguro sia solo l’inizio di un lungo percorso. È stato un insieme di emozioni, ero quasi incredulo nel rivedermi lì sul grande schermo, ma allo stesso tempo orgoglioso di aver realizzato un sogno che coltivavo fin da bambino».
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