Una squadra di Indiana Jones arriva a Nicotera: docenti e ricercatori universitari alla scoperta della cava romana perduta
Tra rovi ed erbacce nei pressi della stazione ferroviaria ci sono i resti di un antico insediamento con duemila anni di storia. Gli esperti provenienti da Catania e Marsiglia cercheranno di identificare e classificare un tesoro archeologico dimenticato
Un vero e proprio gioiello. Colonne e vasche in pietra granitica realizzate secoli e secoli fa e oggi ricoperte da rovi e sterpaglie. La cava romana di Nicotera è un sito unico in zona, scoperto poco più di cinquant’anni addietro e da tempo ormai preda del degrado e dell’abbandono. Sembra però, ancora per poco: volontari e operai comunali si stanno mettendo in moto per ripulire l’antica cava e il percorso per arrivarci. L’obiettivo è quello di aprire un varco tra canneti ed erbacce e rendere raggiungibili e quanto più visibili i reperti in granito che saranno presto oggetto di studio di un team di ricercatori provenienti dall’Università di Catania.
In arrivo studiosi da Catania e Marsiglia
L’iniziativa è partita dal Touring Club Italiano, nella persona del console Giovanni Bianco, ed è stata subito sposata dall’associazione Difesa diritti del territorio. Per sabato 14 settembre è previsto l’arrivo del gruppo di geologi dell’ateneo siciliano, guidati dal professore Rosolino Cirrincione e tra i quali figura anche la professoressa Rosalda Punturo – che negli scorsi anni era già stata a Nicotera, concentrandosi in particolar modo alla zona in cui sorge il quartiere Giudecca. «L’obiettivo della loro campagna di ricerca sarà quello di dare una collocazione temporale precisa alla cava romana, che è stata scoperta nell’estate del 1972 grazie agli scavi dell’archeologo locale Achille Solano e già in passato è stata oggetto di studio di un’altra Università, quella di Venezia. E il 14 settembre attendiamo, oltre agli studiosi catanesi, anche due docenti dell’Università di Marsiglia che sono interessati ad approfondire la conoscenza del granito di Nicotera», spiega il presidente di Difesa diritti del territorio Pino Brosio.
«Situazione disastrosa»
Alcuni membri dell’associazione – nata poco più di un anno fa con lo scopo di promuovere azioni a favore della crescita culturale e sociale del comprensorio nicoterese – nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo, riscontrando enormi difficoltà nel raggiungere l’antica cava proprio a causa della fitta vegetazione e dell’abbandono in cui versa l’area, peraltro invasa dai cinghiali: «Abbiamo trovato una situazione disastrosa, i reperti in granito s’intravedono appena». Da qui la necessità di rimboccarsi le maniche e tentare di ripulire nel miglior modo possibile l’area, anche con la collaborazione del Comune che ha subito abbracciato la causa. Tutto dovrà essere pronto per il 14 settembre, con la speranza che la cava romana divenga poi fruibile anche per i visitatori.
Un tesoro dimenticato da far rinascere
L’antica cava di granito si trova in località Agnone, sotto la stazione ferroviaria di Nicotera e a un tiro di schioppo dal mare. Si è stimato che fosse attiva nell’arco cronologico compreso tra il I e il IV secolo d.C. I manufatti di granito qui realizzati venivano presumibilmente trasportati dal sottostante porto nelle altre città dell’Impero romano. Arriverebbero proprio da qui alcune colonne custodite nel Museo nazionale romano delle terme di Diocleziano, altre sarebbero state utilizzate invece nella chiesa di Santa Eufemia Vetere e nell’antica cattedrale di Mileto. Come detto, il sito fu scoperto nel 1972. Nel 2011 è stato oggetto di una vasta operazione di pulizia e valorizzazione da parte dell’associazione Nicotera Nostra. Poi, l’abbandono.
Nei pressi della stazione ferroviaria di Nicotera sono peraltro presenti cartelli che indicano la cava romana e capita che qualche turista sia pronto ad avventurarsi alla sua ricerca, salvo poi desistere di fronte al muro di vegetazione o al buon consiglio di qualche abitante del posto. Un tesoro tanto prezioso, quindi, quanto maltrattato e offeso dall’incuria in cui negli anni è stato relegato. Nel 2021 il Comune di Nicotera aveva avviato l’iter per l’acquisizione al proprio patrimonio del terreno su cui sorge la cava romana, vicenda che ad oggi non ha conosciuto alcuna conclusione.
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