venerdì,Ottobre 18 2024

Le ultime saponificatrici di Dasà, un’antica e preziosa tradizione che rischia di scomparire – VIDEO

Dalla trasformazione di acqua, soda caustica e olio d'oliva nasce un prodotto fortemente identitario per la Calabria e che in passato ha consentito alle famiglie di far fronte a numerose necessità

Le ultime saponificatrici di Dasà, un’antica e preziosa tradizione che rischia di scomparire – VIDEO

Tra le verdi colline vibonesi, dove il tempo scorre ancora con un ritmo antico, resiste un rito che affonda le sue radici nella storia contadina: quello della saponificazione. Un processo semplice ma preziosissimo, tramandato di generazione in generazione, che in passato ha permesso alle famiglie di far fronte alle necessità igieniche con ingredienti umili e genuini. A DasàMarianna Iaconis, conosciuta come “Marianna i giacchetta”, e Domenica Inzitari, “Micuccia du re”, sono due arzille signore che ancora oggi custodiscono gelosamente questo antico sapere. Le loro mani sapienti, guidate dall’esperienza di una vita, trasformano acqua, soda caustica e olio in un sapone prezioso e benefico per la pelle, oltreché utilissimo anche per lavare la biancheria e le stoviglie, dal colore ambrato e dal profumo inconfondibile di olio d’oliva genuino. Il videoreporter Saverio Caracciolo, per la trasmissione LaC Storie, ha documentato il loro lavoro, raccontando un pezzo di storia locale e mettendo in luce la tenacia e la passione di queste donne che, con il loro impegno, preservano un patrimonio culturale inestimabile.

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La saponificazione a Dasà non è solo un processo produttivo, ma un vero e proprio rituale, scandito da gesti precisi e ripetuti nel tempo. Ogni fase, dalla preparazione della liscivia alla cottura del sapone, è un momento di condivisione e di memoria, che riporta in vita le atmosfere di un passato ormai lontano. Purtroppo, questa tradizione rischia di scomparire con le sue custodi. I giovani, attratti da altri stili di vita e da opportunità diverse, non mostrano interesse per quest’arte antica che ancora tanto affascina, specie i turisti che la scoprono. Eppure, il sapone di Marianna e Domenica non è solo un prodotto da bagno, ma un simbolo di un mondo che non c’è più, un ponte a ritroso, verso le nostre radici, e un monito a non dimenticare le nostre origini e la sapienza dei nostri anziani. La storia di queste due donne è un invito a riflettere sull’importanza di preservare le tradizioni per trasmetterle alle nuove generazioni. La saponificazione di Dasà è un tesoro da custodire, un esempio di come la semplicità e l’ingegno possano dare vita a qualcosa di prezioso e duraturo.

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