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Hipponion rinasce, tra le antiche mura greche con il direttore del museo di Vibo: «Vi racconto la grandezza di questo luogo» – Video

Il sito archeologico con tre millenni di storia ha riaperto al pubblico dopo 10 anni di oblio. Ora attira turisti anche dall’estero e si prepara ad accogliere nuovi importanti scavi. Una "guida" d'eccezione per Il Vibonese

Hipponion rinasce, tra le antiche mura greche con il direttore del museo di Vibo: «Vi racconto la grandezza di questo luogo» – Video

A pochi chilometri dalla costa e a 550 metri sul livello del mare, in una posizione particolarmente strategica, si trovano i resti dell’antica colonia locrese di Hipponion, odierna Vibo Valentia. Fondata nel VII secolo a.C. la sua storia è oggi ripercorribile grazie alla riapertura al pubblico dopo circa 10 anni del sito archeologico delle mura greche. Dallo scorso 7 luglio, infatti, e fino al 30 di settembre, l’area archeologica accoglierà i visitatori con dei tour guidati in due turni di ingresso, alle ore 18:00 e alle 18:30. 

«È una città che i greci di Locri fondarono in un luogo già abitato dalle popolazioni indigene che chiamavano questo luogo Veip, che probabilmente significa golfo – spiega il direttore del Museo archeologico nazionale “Vito Capialbi” Maurizio Cannatà -. Una città tramite la quale, in antichità, si controllava tutta la Calabria meridionale tirrenica e che nel VI secolo a.C. riportava un’importante vittoria militare contro la potente Crotone. Tra il V e il IV secolo a.C. veniva poi contesa tra tutte le principali potenze del Mediterraneo. Oggi – continua Cannatà – questa storia è raccontata dalle mura monumentali che sono, per estensione, di oltre 300 metri lineari e per stato di conservazione tra le più importanti di tutta la Magna Grecia».

«La più antica fortificazione della città risale al VI secolo a.C., quando si data un imponente aggere, ovvero un muro di contenimento di un terrapieno realizzato in grossi blocchi regolari di scisto. Tra il V e il IV secolo a.C. viene invece realizzata questa imponente cinta muraria che vediamo oggi, con grossi blocchi regolari di arenaria locale cui si addossano delle grandi torri semicircolari su base quadrata. Un’ultima fase realizzata nel corso del III secolo a.C. è caratterizzata, invece, da grandi torri circolari e da porte di sortita, ovvero di porte di attacco che servivano per delle uscite dei soldati che difendevano la città».

Sulle mura, che in origine circondavano la città per un perimetro di circa 8 km, si riaccende oggi inoltre una nuova luce, con nuovi scavi che cominceranno già dal prossimo autunno grazie a un’attività di collaborazione tra la Direzione Regionale Musei Calabria, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il territorio di Reggio Calabria e Vibo Valentia e l’Università di Messina, e permetteranno di approfondire le fasi, la cronologia e le tecniche costruttive delle mura. 

«Sono già tanti i turisti che hanno scelto di visitare l’area archeologica delle mura greche di Hipponion, sia italiani che stranieri – spiega Cannatà -. Area archeologica che, ricordo, è visitabile con il biglietto di ingresso del Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia, il quale ha raddoppiato i visitatori lo scorso anno e che anche quest’anno, nei primi mesi estivi già trascorsi, ha già registrato un ulteriore 40% di presenze. Due le occasioni di ingresso gratuito: la prossima prima domenica di agosto e poi la prima domenica di settembre».

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