Vibo e il suo patrimonio archeologico diventano pubblici nel progetto “ArcheoVibo”
Dal prossimo 7 luglio, tra le tante novità, ci sarà l'apertura al pubblico delle mura greche di Hipponion
Venerdì 28 giugno al Museo archeologico nazionale di Vibo Valentia si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto “ArcheoVIBO”, un programma di studi e ricerche volto alla conoscenza e valorizzazione del vasto patrimonio archeologico vibonese. Frutto della collaborazione tra la direzione regionale Musei Calabria, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria, la Provincia di Vibo Valentia e del dipartimento di civiltà antiche e moderne dell’Università degli studi di Messina. Il progetto si propone di fare luce sulla storia straordinaria di Vibo Valentia, antica Hipponion, e di valorizzare le sue aree archeologiche. Il prof. Fabrizio Mollo, docente di Archeologia classica presso l’Università di Messina, dichiara che: «Fare ricerca a Vibo è una grande opportunità per l’equipe e l’intero dipartimento, poiché permetterà di condurre un progetto di ricerca in chiave diacronica, partendo dalla Carta archeologica e studiando i contesti archeologici ancora da scoprire».
La Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio, guidata dal Maria Mallemace, si impegna a ripulire e rendere fruibili le vaste aree archeologiche di Vibo Valentia, come il santuario greco del Cofino e la cinta muraria greca di Trappeto vecchio, per promuovere l’accesso e la consapevolezza della comunità locale riguardo al proprio patrimonio culturale. Il progetto prevede anche l’apertura delle mura greche di Hipponion al pubblico a partire dal prossimo 7 luglio, grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza e la direzione regionale Musei. Il direttore Filippo Demma ha sottolineato «l’importanza dell’archeologia pubblica e l’integrazione tra istituzioni per garantire la tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico di Vibo Valentia». Con la presentazione del progetto “ArcheoVIBO”, si apre dunque una nuova fase per la valorizzazione del patrimonio archeologico della città, un patrimonio che ha tanto da raccontare e che merita di essere valorizzato e condiviso con la comunità locale e internazionale.