“I santi calabresi del monachesimo”, a Cessaniti convegno con l’ultimo eremita padre Mandanikiotis
Prenderanno parte all’evento culturale anche padre Benedetto Colucci, archimandrita del Monastero ortodosso dei Santi Elia e Filarete e lo scrittore Santo Gioffrè
In Calabria c’è una importante tradizione bizantina di santi cristiani che non è conosciuta. La maggior parte appartiene alla spiritualità del monachesimo ascetico eremitico o cenobitico. Le loro figure esemplari e il messaggio religioso rivive in diverse comunità che si richiamano al rito greco-ortodosso diffuse nell’area della Magna Grecia, in particolare in Calabria, in Sicilia e in Puglia. Lunedì 10, alle ore 20.30, a Cessaniti (sagrato della chiesa di San Basilio) si terrà un importante evento culturale che si occuperà del fenomeno del monachesimo dal titolo “I santi calabresi del monachesimo”.
L’iniziativa rientra nell’ambito dei festeggiamenti in onore di San Basilio Magno (che culmineranno il 14 giugno). L’incontro sarà caratterizzato dalla straordinaria testimonianza del padre archimandrita Alessio Mandanikiotis, considerato “l’ultimo eremita”. Padre Alessio ha costruito pietra su pietra il tempio della Candelora, sui monti di Santa Lucia del Mela in provincia di Messina, ed è il primo archimandrita messinese incaricato di occuparsi della comunità greco-ortodossa del territorio, dopo che il terremoto del 1908 ha distrutto ogni traccia di grecità sul territorio.
Ad accompagnare il monaco eremita, il giovane padre Benedetto Colucci, abate del Monastero Ortodosso dei Santi Elia e Filarete in Seminara (Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli), originario di Lecce, che da qualche anno si trova a Seminara a guidare le comunità greco-ortodosse reggine. Da sottolineare che in provincia di Reggio due sono i monasteri ortodossi riconosciuti, quello dei Santi Elia e Filarete di Seminara e quello San Giovanni Therestis, sul territorio di Bivongi.
Ad introdurre l’incontro il parroco don Francesco Pontoriero (parrocchia di Cessaniti). Interverrà anche lo scrittore Santo Gioffrè, artefice della costruzione del Monastero di Seminara, appassionato conoscitore del mondo culturale bizantino e della spiritualità orientale come si evince nel suo romanzo “Fadia”. A coordinare gli interventi Nicola Rombolà (docente e giornalista).
Il percorso culturale di riscoperta della spiritualità legata al monachesimo italogreco, in particolare ispirato alla figura San Basilio Magno (329 – 379, vescovo e teologo venerato in tutte le chiese cristiane, considerato dottore della Chiesa, artefice della cosiddetta regola che ancora ispira i monaci basiliani), è iniziato lo scorso anno su impulso di don Francesco Pontoriero, con un convegno improntato proprio sulla figura di San Basilio Magno e sulla presenza dei basiliani nel territorio del Vibonese.