“La verità non può essere infoibata”, al liceo Capialbi di Vibo celebrata la giornata del ricordo
L’appuntamento è stato organizzato dal Comitato scolastico dei diritti umani in occasione del 10 febbraio per non dimenticare i massacri delle foibe
L’aula Magna del Liceo statale Vito Capialbi di Vibo Valentia, ha ospitato l’evento “La Verità non può essere infoibata – Per non dimenticare mai”, organizzato dal Comitato scolastico dei diritti umani in occasione della giornata del ricordo, celebrata ogni 10 febbraio per non dimenticare i massacri delle foibe. A coordinare l’evento – spiegano le studentesse Giusy Marcello, Erika Ruffa, Giada Gotto, Immacolata Pezzo, Iris Filia Iris, Aurora Sconda e Annalaura Urzia – è stata Elisa Greco, allieva della classe IIIBSU, che ha introdotto il tema dei crimini contro l’umanità in questione. Quindi i del dirigente scolastico Antonello Scalamandrè, sempre favorevole all’organizzazione di eventi in ricordo di questi tragici eventi storici. A prendere poi la parola Miriam Meleca, della VBSU, che ha presentato un power point realizzato dagli studenti della IIIBSU sul tema dell’invasione della Jugoslavia ad opera delle forze nazi-fasciste. Successivamente Lucrezia Guerrera, del VBSU, ha illustrato un power point prodotto dagli studenti della IIIESU, concentrando l’attenzione sulle “foibe”, ovvero profonde cavità naturali all’interno delle quali vennero gettati, uniti da un filo spinato, tutti coloro che avevano osato opporsi al comunismo, solo perché intenzionati a conservare la propria italianità e la propria religione cattolica.
Successivamente, con un filmato, è stato presentato il libro di Pier Luigi Guiducci e Marino Micich intitolato “Foibe, esodo, memoria”. Momento cruciale, l’intervento da remoto di Guiducci, storico della Chiesa e giurista, professore di materie giuridiche alla Università Cattolica di Roma, che da tempo si dedica all’analisi di documenti e testimonianze riguardanti l’esodo istriano. Quella del docente universitario è stata una vera e propria lectio magistralis: ha descritto la vita quotidiana degli italiani perseguitati e costretti ad abbandonare i territori occupati dal maresciallo jugoslavo Tito. Infine si è tenuto il dibattito a cura degli studenti presenti in aula magna. Le conclusioni sono state affidate alla professoressa Anna Murmura, coordinatrice del Comitato. Quest’ultima ha sottolineato la necessità di evitare che “le vittime diventino carnefici”, come avvenuto nel caso delle foibe e ha definito “aberrante” la logica di coloro che non condannano le foibe come crimine contro l’umanità e le considerano unicamente una reazione al nazismo. Obiettivo dell’incontro in questione, come di tutti gli altri promossi nel Liceo vibonese, è far sì che i giovani approfittino di queste giornate per ricordare le vittime di tutti i genocidi e siano sempre “la voce di chi non ha più voce”.
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