giovedì,Agosto 22 2024

Dopo 600 anni la “Madonna delle Pere” ritorna nella sua Mileto

Il prezioso dipinto su tavola, una delle più importanti e rare testimonianze della pittura calabrese del Quattrocento, proviene da Altomonte ed è opera del miletese Paolo di Ciacio, allievo di Antonello da Messina

Dopo 600 anni la “Madonna delle Pere” ritorna nella sua Mileto

Dopo circa seicento anni è ritornata nella “sua” Mileto la Madonna delle Pere di Paolo di Ciacio. La bellissima rappresentazione della Vergine con Bambino, con molta probabilità fu realizzata dall’autore proprio nella cittadina normanna, per decorare l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria della Consolazione di Altomonte. L’allievo di Antonello da Messina, infatti, così come si evince da documenti dell’epoca nacque proprio a Mileto. L’apposita cerimonia inaugurale dell’esposizione del dipinto su tavola di pino rosso della Sila all’interno del locale Museo statale si è svolta alla presenza delle massime autorità civili, politiche e religiose del territorio e dei vertici regionali del Ministero della Cultura. Presenti il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Paolo Grieco, il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, il segretario regionale del MiC Maria Mallemace e Filippo Demma, responsabile della Direzione regionale Musei Calabria a cui, tra l’altro, la realtà culturale miletese afferisce. Al tavolo, in rappresentanza della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, anche il funzionario Daniela Vinci.

L’incontro è stato introdotto e moderato dal direttore del Museo statale Maurizio Cannatà, che insieme agli storici dell’arte dell’Università della Calabria, Antonio Geremicca e Stefania Paone, ha curato l’esposizione della Madonna delle Pere a Mileto, attuata in collaborazione con l’amministrazione comunale e inserita in un progetto più ampio di scambio temporaneo di opere tra istituzioni culturali, nel contesto dell’interessante mostra sulla Calabria Angioina in corso di svolgimento nel Museo civico di Altomonte. E proprio sull’importanza di queste operazioni di prestito si è incentrato il discorso di chiusura dei lavori del direttore Demma, necessari per “nutrire di cultura e di arte” i visitatori e fondamentali per rendere più vivi e attrattivi i musei, da considerare non più come semplici e statici contenitori di opere. In precedenza, sugli aspetti prettamente artistici della Madonna delle Pere e sull’enorme patrimonio storico-archeologico di Mileto si sono invece soffermati i due docenti dell’Unical, Paone e Geremicca. All’incontro è intervenuta anche una folta delegazione di Altomonte, con a capo il sindaco Giampietro Carlo Coppola e il direttore del Museo civico Domenico Bloise, i quali hanno sottolineato lo stretto legame di amicizia intrecciatosi tra le due realtà territoriali, pronte a collaborare anche in futuro alla realizzazione di altri importanti progetti culturali.

Assente il sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano per impegni istituzionali a Palermo, ad accoglierla è stato l’assessore Francesco Ciccone. Al termine dell’incontro i presenti, dopo il classico taglio del nastro, hanno potuto ammirare la preziosa creazione di Paolo di Ciacio nell’apposito spazio espositivo allestito al piano superiore del museo. Il dipinto raffigura la Vergine Maria intenta a nutrire il Figlio con una pera, simbolo della dolcezza dell’amore e allusione al sacrificio eucaristico. Da qui l’intitolazione dell’opera che, salvo proroghe, rimarrà in mostra a Mileto fino la prossimo 31 gennaio. La Madonna delle Pere è ritenuta una delle più importanti e rare testimonianze della pittura calabrese del Quattrocento, prezioso esempio della cultura artistica della regione aggiornata alla pittura fiamminga, approdata nel meridione grazie ad Antonello da Messina. La sua esposizione a Mileto rappresenta una sorta di ripartenza per il museo statale, già punto di riferimento per quanto riguarda l’epopea normanna nel meridione d’Italia, e non solo. Un processo di rilancio che, a breve, passerà anche attraverso un nuovo allestimento e una rivisitazione più moderna e funzionale del percorso espositivo.  

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