Mileto, oggi la presentazione delle memorie di Calcagni sull’abbazia normanna
L’edizione critica del settecentesco manoscritto del padre gesuita sarà illustrata nel corso di un incontro previsto alle 18 nella Casa della Cultura
Attesa per la presentazione del volume “Memorie per la storia dell’abbazia della Santissima Trinità di Mileto” di Diego Calcagni. L’edizione critica dell’antico manoscritto del padre gesuita vissuto a cavallo tra il ‘600 e il ‘700 – curata da monsignor Filippo Ramondino, da Concettina Di Bella, Francesco Galante e don Sergio Meligrana – sarà presentata oggi 12 ottobre alle 18 nella locale “Casa della Cultura”. Il programma dell’incontro prevede, nelle specifico, gli interventi del sindaco Salvatore Fortunato Giordano, di monsignor Ramondino, dell’archeologo Francesco Cuteri e don Meligrana. A moderare la serata sarà Giulia Fresca. L’evento viene promosso dall’amministrazione comunale e dall’associazione “Accademia Milesia”. Sarà questa, tra l’altro, l’occasione per svelare alcuni particolari inediti, emersi di recente da antichi documenti d’archivio. «[…]Io a pena prendo la penna per scrivere questa e non posso senza molte lacrime che versano dall’occhi miei AvvisarVi come l’abbatia cascò tutta a terra piana et anco il Monasterio di essa Badia[…]». Questo, ad esempio, un frammento di una lettera ad oggi sconosciuta con cui il rettore della chiesa della Santissima Trinità di Mileto, don Antonio Villi, il 6 novembre del 1659 avvisa il pro vicario di Monteleone, Francesco Patigno, del terremoto verificatosi quella mattina e del crollo dell’abbazia mausoleo elevata da Conte Ruggero D’Altavilla, nel 1063, nell’allora capitale normanna. «Nel pubblicare il manoscritto finora rimasto inedito di Padre Diego Calcagni sj, Memorie per la storia dell’Abbazia della SS. Trinità di Mileto, Filippo Ramondino, Concetta Di Bella, Francesco Saverio Galante, Sergio Meligrana e i loro collaboratori – scrive nella presentazione del volume Frédéric Vermorel – fanno ai lettori un dono di grande pregio. Non solo i curatori colmano un vuoto storiografico di grande rilievo per la diocesi di Mileto e l’intera Calabria, ma offrono a tutti gli studiosi un’autentica miniera che interesserà tanto i medievisti, quanto gli specialisti di storia ecclesiastica, i sociologi o i ricercatori in storia economica».
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