domenica,Settembre 8 2024

A Vibo focus su “Gioacchino da Fiore, un maestro della civiltà europea”

L’evento si terrà a palazzo Gagliardi su iniziativa dell’Unione italiana dei ciechi ed ipovedenti

A Vibo focus su “Gioacchino da Fiore, un maestro della civiltà europea”
Lo storico Palazzo Gagliardi

Venerdì 12 maggio, alle ore 16:00, palazzo Gagliardi di Vibo Valentia ospiterà l’evento culturale “Gioacchino da Fiore – Un maestro della civiltà europea”. Dopo i saluti del sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo e del presidente dell’ Uici Giuseppe Bartucca,  svolgeranno le relazioni il presidente del Centro internazionale di studi gioachimiti Giuseppe Riccardo Succurro ed il sociologo Maurizio Bonanno rispettivamente su” L’attualità del pensiero di Gioacchino da Fiore” e “La filosofia gioachimita affiora nella Divina Commedia di Dante”. Gli attori Dolores Mazzeo e Domenico Costa cureranno le letture di alcuni brani di Gioacchino da Fiore. I maestri Clelia Barbieri (flauto) e Gianni Arena (pianoforte) eseguiranno musiche medievali. L’iniziativa è organizzata dalla Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, Sezione territoriale “Giovanni Barberio” di Vibo Valentia. Nelle sue opere Gioacchino da Fiore introdusse un concetto nuovo rispetto al precedente millennio cristiano: Cristo è l’asse dei tempi, è il centro della storia. [Continua in basso]

La storia dell’umanità per Gioacchino è storia della salvezza: sull’intero corso dei tempi del Vecchio e del Nuovo Testamento domina la Trinità: il Padre, autore di tutte le cose; il Figlio che si è degnato di condividere il nostro fango; lo Spirito Santo, di cui dice l’Apostolo “Dove c’è lo Spirito Santo ivi è la libertà”. Per Gioacchino da Fiore l’Età dello Spirito Santo non rimpiazza l’Età del Figlio, ma la porta a compimento dall’interno. L’abate florense è “lo storiografo dello spirito” che legge una visione adeguata del presente e prospetta l’ordito provvidenziale della prossima età salvifica.

La speranza di Gioacchino da Fiore non era utopia, una fuga in avanti verso l’immaginario, ma – come ha rilevato il teologo ginevrino Henry Mottu in un suo intervento al Congresso internazionale di Studi gioachimiti-  un progetto di riforma profetica della cristianità; ed il  profetismo è il dibattito della parola di Dio con le pesantezze della storia.

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