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Vibo, gli studenti del Liceo Classico “adottano” l’antica chiesa di San Michele e le cripte

La lodevole iniziativa coinvolge le classi III D e IV C del “Morelli” e punta a riportare alla luce il ricco patrimonio locale. La referente del progetto, la docente Preta: «Si è creata una piccola “squadra” di divulgatori dei beni culturali»

Vibo, gli studenti del Liceo Classico “adottano” l’antica chiesa di San Michele e le cripte
Chiesa di San Michele a Vibo (foto dal sito della parrocchia) e interni della cripta

Il liceo classico Morelli di Vibo Valentia aderisce alla manifestazione “La scuola adotta un monumento” indetta dalla Fondazione Napoli 99. L’iniziativa si tiene il 9 maggio in occasione della Giornata dell’Europa e, per l’occasione, è prevista un’uscita didattica con le classi III D e IV C. Il progetto portato avanti dallo storico istituto vibonese, guidato dal presidente Raffaele Suppa, è curato dalla coordinatrice, la docente Maria Concetta Preta e dalla collaboratrice, professoressa Margherita Fiamingo. Il monumento scelto è il Complesso ecclesiastico di San Michele e le Cripte di San Michele il Vecchio, cuore pulsante della Vibo antica. [Continua in basso]

L’adozione del complesso di San Michele

Il liceo classico “Morelli”

A raccontare l’evoluzione dell’iniziativa, la docente Preta che ha spiegato: «La classe ha lavorato in un percorso a tappe. In primo lungo, si è proceduto alla ricognizione del patrimonio dei beni culturali locali di interesse storico; poi alla selezione del materiale. Quindi i ragazzi si sono occupati del recupero di immagini storiche del monumento, della realizzazione della prima parte del progetto diviso in sezioni corrispondenti ai gruppi di lavoro. A seguire gli allievi si sono prodigati nella presentazione del lavoro svolto in classe». La professoressa Preta ha poi spiegato: «Il passaggio successivo consiste appunto nell’illustrazione delle attività svolte sul luogo e successiva adozione simbolica. La giornata- ha tuttavia rimarcato la docente – è da intendersi non come la conclusione di un percorso, ma il suo inizio».

La docente ha inteso evidenziare: «È stato un percorso di studio e progettazione proficuo nato dalla volontà di riportare alla luce e rendere “vivo” un patrimonio obsoleto e fatiscente, degradato ma ancora “parlante”.  È stata un’esperienza costruttiva e sentita, vissuta all’insegna della solidarietà, per coinvolgere una comunità spesso disattenta e ignara della ricchezza culturale che la città offre.  Attraverso il lavoro di ricerca storica e descrizione dal vero, si è creata una piccola “squadra” di divulgatori dei beni culturali: ciò dimostra che unire tante parti in maniera armonica è sempre possibile se c’è amore per la propria città. Un modo diverso per “mettere a frutto” gli studi umanistici e attuare “un compito di realtà” dove l’utilità è stata unita alla piacevolezza».

La cripta di San Michele

Sul complesso di San Michele, la professoressa ha spiegato: «All’interno della chiesa rinascimentale, eretta nel 1519, è presente sotto il pavimento una cripta, forse edificata in epoca antecedente alla costruzione della chiesa stessa. In mancanza di prove documentarie certe si è ipotizzato che la cripta possa essere stata costruita in epoca normanna o post-normanna (più precisamente angioina) assieme a un piccolo edificio di culto chiamato “San Michele il Vecchio”, poi abbattuto per far posto all’attuale e più grande chiesa dedicata sempre alla venerazione dell’Arcangelo Michele. Da pochi giorni la cripta, a forma di croce latina costituita da stretti cunicoli e stanze, è stata adibita a nuovo spazio museale di Vibo Valentia andando così ad ampliare l’offerta espositiva della città che può già vantare altri musei. Al momento in questo piccolo spazio angusto ma molto suggestivo (tanto che in passato era usato come luogo per ricreare un bel presepe) sono esposte opere di arte sacra consistenti in antichi tabernacoli, statue, sculture e alcune lanterne. Va inoltre segnalata – chiosa la docente Preta – la presenza di un sarcofago, di un ossario e una serie di aperture nel soffitto della cripta che permettono di intravedere l’interno della suggestiva chiesa di San Michele».

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