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Limbadi: spettacoli, giochi, musica e poesie chiudono il mese del fanciullo

Ad organizzare l’evento le due comunità parrocchiali di San Nicola de Legistis e Motta Filocastro che per la prima volta si sono unite grazie al parroco don Michele Arena

Limbadi: spettacoli, giochi, musica e poesie chiudono il mese del fanciullo

Spettacoli, giochi, laboratori, musica e poesie. L’appuntamento conclusivo della X edizione del “Mese del Fanciullo” è stato contrassegnato dal “tempo dell’incanto negli occhi dei bambini”. La manifestazione è stata gemellata con l’iniziativa organizzata dall’Accademia Musikè di Vibo Valentia, diretta da Angela Crudo (musicista e docente), che ha sposato il progetto e il messaggio declinato come “L’incanto della musica negli occhi dei bambini”. Protagonista l’orchestra dei “Piccioli musici” con un concerto che si è svolto al Sistema bibliotecario vibonese. Ad organizzare l’evento le due comunità parrocchiali di San Nicola de Legistis e di Motta Filocastro che per la prima volta si sono unite grazie al parroco don Michele Arena. [Continua in basso]

Due i momenti della giornata conclusiva della X edizione del “Mese del fanciullo”. La prima parte si è svolta in piazza ed è stata contrassegnata dal laboratorio per l’intreccio dei cesti, dallo spettacolo di giochi di magia e di burattini il “Fantasy bubble show”, dell’artista Gennaro Paolillo, e dall’esibizione di Minnie e Topolino e dei due giganti con il tradizionale ballo animato dai bambini. La seconda parte si è svolta in chiesa con i racconti e le storie tratte “Dal mono delle fiabe”, uno spettacolo curato dai musicisti Rosanna Cannizzaro e Saverio Caminiti dell’Associazione culturale musicale S. Johannes Palmi- S. Cristina d’Aspromonte. Al termine la presentazione del libro di poesie “Il tempo dell’incanto”, scritto dal poeta Andrea Runco, la cui raccolta è stata data in dono a tutti i bambini presenti al di sotto dei dieci anni. Ma ci sono state anche sorprese. Fuori programma la canzone “M’arricordu quand’era figghiolu” interpretata da Salvatore Colosi (cantante per passione) accompagnato dal musicista Saverio Caminiti. Il testo fa parte di un libro di poesie “U chiantu d’Alarico”, del poeta Mario Bagalà di Palmi (testi commentati e illustrato dal pittore Maurizio Carnevali), musicato dallo stesso artista diventato in seguito “Poema calabrese” (un’opera di canto, musica, recitazione e filmati con interpreti Salvatore Colosi e le figlie Giada e Clara) che l’autore non ha potuto portare a compimento per la sua scomparsa (aprile 2009).    

A conclusione della serata sono stati distribuiti i tradizionali pani di San Nicola donati dal Panificio “San Nicola” che ha esposto anche il presepe artistico realizzato con la pasta di pane e vincitore del concorso “Allestimundi” organizzato dall’associazione culturale “Il Tocco” insieme alla parrocchia nel borgo di Motta Filocastro. Nel corso della presentazione alcuni testi sono stati recitati da Monica La Malfa (docente) con l’accompagnamento musicale alla chitarra del maestro Romolo Calandruccio. La presentazione è stata coordinata dall’editore Mario Vallone. Si sottolineano gli interventi del sindaco dell’Amministrazione comunale di Limbadi Pantaleone Mercuri, del parroco don Michele Arena e di Nicola Rombolà, responsabile organizzativo del Mese del Fanciullo, che ha curato l’introduzione del libro di Andrea Runco. Inoltre va segnalata la presenza del maestro Franco Arena sensibile ai temi legati all’infanzia, anche nel ruolo di docente e di direttore di cori, il quale ha messo a disposizione la sua strumentazione audio-musicale.  

A coronamento della manifestazione sono stati dati due riconoscimenti e consegnate le pergamene con le motivazioni: una al presidente dell’Accademia musicale Amadeus, Domenico Putrino, per l’impegno verso i bambini attraverso la scuola di musica, ma soprattutto per aver organizzato con passione sociale e sentimento umanitario cinque edizione de “Gli apostoli dei fanciulli” a Palmi; l’altra pergamena al poeta Andrea Runco per aver dedicato tante liriche al mondo dei bambini, ma anche per il valore della sua ispirazione poetica a cui si è dedicato con grande passione, nonostante la sua condizione di non vedente. Dentro il contenuto si possono cogliere messaggi di pace, di amore e di rispetto per le creature umane e per la natura, ma anche per mantenere viva la memoria della civiltà contadina, con le immagini che ha potuto fissare quando ancora riusciva a vedere.  Le sue poesie, oltre per i valori formali e tecnico-espressivi, assumono un significato di carattere educativo e pedagogico importante.

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