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I nuovi studi sulla monetazione latina capaci di riscrivere la storia della colonia Valentia

Lezione sulla Vibo romana a cura dell’archeologo Collia nell’ambito del corso base sulla storia della città promosso dall’associazione culturale “Il salottino”

I nuovi studi sulla monetazione latina capaci di riscrivere la storia della colonia Valentia
Alcune monete custodite al Museo (foto pagina fb del Museo di Vibo), e il professore Collia

Gli studi sulla monetazione romana in Valentia sono stati al centro dell’appuntamento con il corso base di storia promosso dall’associazione socio-culturale “Vibo Valentia, città antica. Il salottino“, Comitato pro centro storico e siti archeologici di Vibo Valentia. La sesta lezione, realizzata nei giorni scorsi, è stata tenuta da Giuseppe Collia, docente e archeologo. In particolare, il professionista ha affrontato i problemi relativi alla monetazione della colonia latina di Valentia, il cui primo studio risale al 1989 a cura di Marina Taliercio Mensitieri: «La studiosa – fa presente Collia- collegava l’inizio dell’attività della zecca con la fondazione di Valentia desumibile dal famoso passo dello storico latino Tito Livio (XXXV, 40, 5-6) che racconta della fondazione della colonia». Per l’archeologo, tuttavia, si tratta di studi sorpassati: «Nuove considerazioni carattere numismatico e recenti studi sui materiali di età romana, provenienti dalle più recenti indagini archeologiche effettuate nel territorio vibonese negli ultimi decenni, propenderebbero per una cronologia diversa». [Continua in basso]

La monetazione di Valentia

Secondo l’archeologo, tenendo presente alcune considerazioni di carattere iconografico e ponderale, la monetazione di Valentia potrebbe essere antecedente alla data che riferisce Tito Livio: «Lo storico – rileva- non è l’unica fonte che fa riferimento alla fondazione della colonia latina di Valentia dedotta nel territorio della polis greca di Hipponion. Lo storico Velleio Patercolo (I,14,8) indica una data diversa e antecedente a quella riferita da Livio, per quest’ ultimo storico la data è il 237 a.C.».

 Collia, dal canto suo, non ritiene con certezza che la colonia sia nata prima, il passo di Velleio Patercolo non può essere considerato di maggiore attendibilità rispetto a quello liviano, «ma un’analisi più attenta e dettagliata delle emissioni monetali di età romana di Valentia potrebbe spostare la cronologia agli anni della fine della seconda guerra punica». Ancora secondo il docente: «L’ interesse da parte romana per il territorio ipponiate potrebbe essere antecedente alla fondazione della colonia latina di Valentia, lo confermerebbero i materiali rinvenuti nel territorio di Vibo durante campagne di scavo più recenti, tutti questi dati concordano per un quadro cronologico da fissare attorno alla metà del III sec. a.C.». Lo studio delle monete, le testimonianze archeologiche, dunque, sono in grado di fornire riletture sull’evoluzione della cittadina, sul suo peso nel Mediterraneo e i rapporti con Roma. Il Museo archeologico “Capialbi”, in tale contesto, conserva preziosi reperti, anche monetali, riguardanti la fase greca e poi romana attraversata da Vibo. Un patrimonio ricchissimo reso fruibile anche attraverso una applicazione scaricabile sui normali dispositivi smartphone.

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