Il grande musicista Danilo Rossi al Cantiere musicale di Mileto: «Qui una realtà straordinaria»
Tornerà una volta al mese per una serie di lezioni. Il mensile "Classic Voice" ha inserito il maestro tra i dieci personaggi più rilevanti nel mondo musicale. Ecco quanto dichiarato alla nostra testata dopo aver incontrato anche il vescovo
Entra nel vivo il rapporto tra il Cantiere musicale internazionale di Mileto e il maestro Danilo Rossi, per ben 36 anni “primissima viola” dell’Orchestra della Scala. Nelle scorse ore l’illustre musicista forlivese ha effettuato la sua prima lezione agli allievi della scuola di alta formazione con sede nello storico palazzo San Giuseppe. Il maestro Rossi ritornerà nella cittadina normanna con cadenza mensile, per tutta la durata dell’anno accademico, fino alla prossima estate. La sua docenza contribuisce, indubbiamente, a dare ulteriore prestigio al Cmi, realtà musicale sorta anni fa a Mileto dall’intuizione del noto maestro di pianoforte Roberto Giordano. Danilo Rossi ha nel corso della sua splendida carriera lavorato al fianco dei più grandi direttori d’orchestra. Tra questi, Claudio Abbado e Riccardo Muti. A dicembre del 2020, tra l’altro, il mensile “Classic Voice” lo ha inserito tra i dieci personaggi più rilevanti del mondo musicale. [Continua in basso]
Il Vibonese.it lo ha incontrato. «È la prima volta che vengo a Mileto – esordisce il maestro di Forlì – e devo dire che qui ho trovato un qualcosa di straordinario. Il cantiere è una struttura così bella e così gestita bene che può veramente competere con tutte le più grandi realtà didattico-organizzative d’Europa. Da questo punto di vista sono molto contento di aver accettato questo invito del maestro Giordano, a cui voglio molto bene. Del resto, egli è una persona straordinaria che sta facendo grandi cose per la Calabria e per questa realtà. Ho dato la mia disponibilità con molta gioia e devo dire che venire qui una volta al mese per incontrare e aiutare i ragazzi a crescere mi fa molto contento. Loro sono uguali dappertutto, forti della giovane età quando si dedicano allo studio lo fanno sempre bene e con entusiasmo». Il grande violista si sofferma, poi, sull’atmosfera che ha trovato in Calabria e a Mileto. «Questa è una terra molto musicale – afferma al riguardo – e tra l’altro ho tanti amici da queste parti, gente con cui ho suonato. So, perciò, che qui si può fare bene. L’importante è avere la struttura, un’organizzazione e una visibilità, fermo restando che questo avviene con il tempo. È difficile pensare che in poco tempo si abbia un bacino d’utenza enorme. Piano piano, però, con la costanza, non mollando mai e continuando a proporre cose sempre migliori ci si riesce. Da questo punto di vista sono sicuro che il Cantiere crescerà ancora, perché è gestito benissimo. Il maestro Giordano ci ha visto lungo, d’altra parte se uno come lui che ha vissuto e che lavora tanto all’estero vuole portare qui la sua esperienza, sicuramente non sbaglia». Un’ultima battuta la “primissima viola” della Scala la dedica all’ospitalità ricevuta. «Sono molto contento di come sono stato accolto, e devo dire che me l’aspettavo. Anzi – conclude regalando un ampio sorriso – confesso che sono venuto apposta». Nel suo soggiorno nella cittadina normanna, il maestro Rossi ha incontrato anche il vescovo della diocesi Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro: «Persona gentile, cordiale, disponibile e molto sensibile sul tema della musica».