Tropea, al via la rassegna letteraria “Persefone”: protagoniste le scrittrici calabresi
L’iniziativa promossa nella Perla del Tirreno in occasione della campagna nazionale “Il Maggio dei libri”. Ecco il calendario
In occasione de “Il Maggio dei Libri 2022” l’associazione storico culturale Libertas e Arte è Cultura hanno dato vita ad una rassegna letteraria nella città di Tropea, un ciclo di presentazioni di opere dedicato esclusivamente ad autrici calabresi. La manifestazione, che si giova della collaborazione dell’Istituto d’Istruzione superiore di Tropea e del patrocinio del Comune della città tirrenica, si svolgerà nei pomeriggi (ore 18:30) di tre fine settimana nella sala “rossa” dell’Antico sedile di Tropea. La rassegna inizierà sabato 7 maggio con la presentazione dell’ultima opera di Giulia Fera, psicopedagogista, educatrice di minori, pittrice ed esperta in comunicazione formativa “Allena i tuoi pensieri alla felicità” (Meridiano Editore), seguirà domenica 8 l’incontro letterario e teatrale dell’attrice, regista e musicista Angelica Artemisia Pedatella “Ilios” (Pioda Imaging Edizioni). [Continua in basso]
Sabato 14 farà tappa la scrittrice briaticese Giusy Staropoli Calafati con la sua ultima opera “Terra Santissima” (Laruffa Editore), partecipante al Premio Strega di quest’anno. Domenica 15 l’archeologa Bakhita Ranieri presenterà “Il grido del silenzio” (Il Cristallo Edizioni).
La rassegna si concluderà nell’ultimo fine settimana di maggio con la scrittrice catanzarese Daniela Rabia “La stanza nel buio” (Pellegrini Editore) sabato 28 e con la scrittrice, saggista e docente vibonese Titti Preta “L’abbraccio della notte” (Youcanprint Editore) domenica 29. «La manifestazione – scrivono i promotori-assume il nome di “Persefone” in omaggio all’antica divinità femminile, simbolo della forza rigeneratrice della natura, allegoria del ritorno dal mondo degli Inferi alla vita rigenerata, del rifiorire della gioia, della creatività e dei sentimenti. Un nome augurale carico di speranza per un rinnovamento collettivo e per un “Rinascimento calabrese”».