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Da Mileto a Parma: alla mostra sui Farnese apprezzamento per il Crocifisso dell’Algardi

La splendida scultura in avorio del Museo statale è attualmente esposta nella città emiliana insieme ad altri 300 capolavori provenienti dall’Italia e dall’estero

Da Mileto a Parma: alla mostra sui Farnese apprezzamento per il Crocifisso dell’Algardi
La sala mostre a Parma
Il crocifisso dell’Algardi a Parma

Sta facendo la sua bella figura il crocifisso eburneo, attribuito ad Alessandro Algardi, esposto dallo scorso 18 marzo nella prestigiosa mostra “I Farnese. Architettura, Arte, Potere”, patrocinata dal Ministero della Cultura e in corso di svolgimento presso il Complesso monumentale della Pilotta di Parma. La splendida rappresentazione del Cristo, proveniente dal Museo statale di Mileto, sta infatti ottenendo grande apprezzamento da parte del pubblico, pur dovendo “fare i conti” con oltre 300 capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane ed europee. Circa 200 sono disegni di architettura giunti dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Galleria degli Uffizi, dalle raccolte grafiche statali di Monaco di Baviera, dagli Archivi di Stato di Parma, Piacenza, Napoli, Roma e Modena, dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, dalla Reverenda Fabbrica di San Pietro e dello stesso Complesso Monumentale della Pilotta. A questi si aggiungono i 20 dipinti provenienti dal Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli – tra cui spiccano opere di Raffaello, Tiziano Vecellio, El Greco e Annibale Carracci – e gli 80 oggetti pervenuti dal Gabinetto delle Cose Rare del Museo e Real Bosco di Capodimonte. [Continua in basso]

La mostra dedicata ai Farnese rientra nell’ambito dei progetti “Parma Capitale italiana della Cultura 2020-2021”. Ad oggi risulta una delle rassegne più importanti sul tema del collezionismo rinascimentale, di certo la più ricca in assoluto sulla Collezione Farnese. La seicentesca scultura a tutto tondo di Alessandro Algardi è ritenuta il prototipo di una serie di crocifissi sparsi in Italia e in Europa. L’opera rimarrà esposta al pubblico – nel Complesso monumentale della Bilotta – fino al prossimo 31 luglio. Subito dopo farà ritorno a Mileto, per essere riposizionata all’interno del Museo statale, fino a poche settimane fa curato da Camilla Brivio e attualmente diretto da Maurizio Cannatà. Il prezioso crocifisso eburneo è giunto nella cittadina normanna nel 1851, donato nel corso di una visita di cortesia dagli eredi del vescovo di Termopoli, Angelo Porta, all’allora presule della diocesi di Mileto, Filippo Mincione.

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