GALLERY | La passione vivente di Polia
Suggestiva rappresentazione pasquale nel piccolo centro vibonese. Decine di figuranti hanno dato vita ad un’intensa Via Crucis che ha richiamato un gran numero di spettatori e fedeli.
Una folla di persone ha assistito a Polia alla rappresentazione della seconda edizione della passione vivente. Un successo di pubblico e tanti apprezzamenti che hanno ripagato a pieno l’impegno degli organizzatori e degli attori. Il Cristo, tra lo sventolio di rami di ulivo e palme, arriva a cavallo contornato dai bambini e seguito dalla schiera degli apostoli.
La piazza “Eva Ruscio” è stata il perno della rappresentazione, qui sul palco, sono state messe in scena: l’ultima cena, l’udienza di Gesù dinanzi ai sacerdoti del Sinedrio e l’interrogatorio di Cristo al cospetto di un incerto Pilato. A qualche decina di metri di distanza, in uno scenario naturale e tra le piante di ulivo, è stata eseguita la scena del giardino del Getsemani, qui con il bacio, Giuda tradisce Cristo il quale viene catturato dai soldati e sottoposto ai vari giudizi.
Sulle scalinate della chiesa della Madonna del buon Consiglio è stata allestita prima, la scena con Giuda che riceve i trenta denari dal sacerdote Zera (che ha tramato per la condanna di Gesù) e al termine l’esposizione di Cristo e Barabba al giudizio popolare di una folla che definitivamente ha sentenziato la condanna del Nazzareno.
Tra gli spettatori silenti, ormai immersi nell’atmosfera di dolore e sgomento, al Cristo, abilmente truccato, vestito con un mantello rosso, con in testa la corona di spine, sanguinante e seminudo, viene caricata la croce per raggiungere il monte calvario. Il corteo si avvia con in testa il sacerdote Zera e il Centurione seguiti da un drappello di soldati al ritmo dei tamburi che scandiscono i passi e rendono ancor più tragico l’evento.
La processione attraversa le principali vie del paese e viene interrotta più volte per le cadute di uno stremato Cristo, per il trasbordo temporaneo del legno al cireneo Simone incontrato nel percorso, per gli incontri con Maria ed il fidato Giovanni e quello con le pie donne e la Veronica. Quest’ultima sul fazzoletto usato per asciugare il volto di Gesù, mostra piangendo, l’immagine impressa sulla stoffa.
Quasi alla fine della via Crucis, i partecipanti scorgono una scena spettrale: appeso ad una trave con una luce tanto fioca quanto tenebrosa, si scorge il corpo del traditore Giuda con un cappio al collo che penzola oramai privo di vita. Si giunge così in uno spiazzo dove su due croci si trovano legati due ladroni. Tra i pianti delle pie donne viene simulata la perforazione delle mani e dei piedi di Cristo sulla croce che ancora gemente per il dolore, viene issato tra i due malfattori.
Il Calvario si offre alla visione di tantissimi e composti spettatori, con lo sfondo naturale che la splendida serata offre. Le ultime parole di un Gesù morente ed il fragore degli effetti sonori, fanno capire che la fine del Figlio dell’Uomo è giunta.
Le guardie portano giù dalla croce il corpo esanime di Cristo e lo consegnano ai suoi seguaci. Le donne lo asciugano con un lenzuolo bianco per poi fare avvicinare il fidato Giovanni e la Madre Maria. La rappresentazione si chiude con il pianto struggente di Maria che tiene in grembo il Figlio ed il centurione che, pentito, si inchina al riconosciuto Messia.
I lunghi e sentiti applausi conclusivi hanno dato a tutti i partecipanti il giusto tributo per quanto messo in atto senza non poche difficoltà ed il riconoscimento a Padre Giuseppe Passarelli, parroco di Polia, che ha fortemente voluto quanto descritto.
Grazie a questa iniziativa, organizzata dal locale gruppo interparrocchiale, si è riusciti a creare tantissimi momenti di aggregazione, spiritualità e convivialità, consentendo alla comunità poliese di vivere momenti oramai difficili da collocare nei pochi spazi lasciati dal frenetico stile di vita che tutti siamo costretti a mantenere.