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Giuseppe Maria Galanti e la “scoperta” della rada di Santa Venera

Un personaggio storico trascurato ma che ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del territorio vibonese tanto da poter essere considerato il padre fondatore del porto e quindi di Vibo Marina.

Giuseppe Maria Galanti e la “scoperta” della rada di Santa Venera

La storia del porto di Vibo Marina coincide con i 150 anni della storia d’Italia, facendosi risalire al 1865 la data ufficiale della nascita dell’infrastruttura. Ma, in realtà, la decisione della costruzione di un porto nel Basso Tirreno, al centro del lungo tratto di costa che va da Napoli a Messina, era già stata presa nel 1858 con decreto del governo delle Due Sicilie, dietro pressante suggerimento di uno dei migliori consiglieri al servizio del re di Napoli.

All’indomani del disastroso terremoto del 1783, che fu il sisma più catastrofico che colpì la nostra regione, il governo del Regno di Napoli aveva assegnato ad uno dei suoi uomini migliori, Giuseppe Maria Galanti, la missione di visitare la Calabria. Tra le sue relazioni all’ammiraglio Acton, ministro della Marina del regno di Napoli, vi è quella del 27 febbraio 1793: “Tra il fiume Trainiti ed il Pizzo – così scriveva Galanti – li genovesi hanno scoperto un luogo assai adatto al porto, oggi Santa Venera. Il luogo merita attenzione. Qui nell’inverno passato si salvarono da una forte burrasca cinque bastimenti. Si assicura che con 15 o 20mila ducati si potrebbe costruire un ottimo porto capace di moltissimi bastimenti”.

Scartate per opposte ragioni Reggio, Scilla e Paola,una lunga disputa, durata oltre 60 anni, oppose Tropea da una parte e Monteleone e Pizzo dall’altra. Dopo una miriade di relazioni, perizie, piante, fatte da innumerevoli commissioni, il Re di Napoli decreterà, in data 21 settembre 1858 la costruzione del porto scegliendo Santa Venera fra altre più blasonate pretendenti, tra cui Tropea, Pizzo, Scilla, Paola, Reggio.

“Il luogo merita attenzione”, scriveva quindi il Galanti e se il Re di Napoli, che si fidava ciecamente del suo consigliere, aveva deciso di costruire proprio in questo luogo il più importante porto tra Napoli e Messina non è inverosimile supporre che, nei progetti del governo borbonico, oggi forse a torto tanto vituperato, la rada di Santa Venera fosse stata individuata come un’area su cui puntare per uno sviluppo più generale del territorio.

Ma non ce ne fu il tempo. Il Regno delle Due Sicilie era ormai all’epilogo per cui non ci fu la possibilità di realizzare il grande porto pensato dal Galanti. Tuttavia il governo italiano post-unitario, riconoscendole valide, fece sue le intuizioni del Galanti e vennero finalmente avviati i lavori per la costruzione del porto che venne iniziata nel 1865.

Intorno al porto di Santa Venera, così fortemente sostenuto dal Galanti sin dall’inizio, nel tempo si svilupperà un importante centro costiero che ancora attende un adeguato riconoscimento della sua importanza. E’ per tutto questo che Giuseppe Maria Galanti può forse essere considerato, idealmente, il padre fondatore di Vibo Marina e non sarebbe fuori luogo se a questo importante personaggio, che ha recitato un importante ruolo storico, venisse intitolata una via o una piazza di Vibo Marina.

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