Tropea 1943, quelle bombe “miracolosamente” inesplose
Entrando nel duomo della cittadina tirrenica, molti rimangono incuriositi dalla presenza di due bombe d’aereo appese alle pareti della navata. Gli ordigni bellici risalgono alla seconda guerra mondiale e sono stati collocati in quel luogo sacro come testimonianza perenne della protezione della Madonna di Romania.
E’ il 24 luglio del 1943, gli anglo-americani hanno già invaso la Sicilia e si preparano a sbarcare sul continente per dare la spallata finale alla fortezza Europa. I bombardamenti in Calabria si susseguono a ritmo incessante ma non sono, come si direbbe nel gergo militare moderno, “bombardamenti chirurgici”, concentrati su obiettivi militari, bensì bombardamenti a tappeto che provocano un alto numero di vittime civili e distruzione . Gli aviatori erano per la maggior parte molto giovani; una loro caratteristica fu di considerarsi veri e propri carnefici, cinici esecutori di ordini superiori e spesso essi stessi vittime del Bomber Command.
Molti furono obbligati a raggiungere le 60 missioni, anche se le probabilità di sopravvivere a 30 missioni risultavano poche, i caduti furono migliaia. Gli ordini prescrivevano di fare “free shot”, caccia libera, cioè di attaccare tutto quello che si muoveva sulle strade o ferrovie. Verso le quattro di quel pomeriggio una formazione di bombardieri sorvola Tropea, dalla formazione si stacca un aereo, si abbassa sul centro abitato e sgancia sei bombe.
Ma, anziché cadere sul centro abitato, le bombe deviano la traiettoria e cadono in un orto vicino dove stanno giocando dei bambini, affondando nel terreno senza esplodere. La notizia dell’accaduto si sparge in un lampo e subito comincia a dirsi che una mano invisibile, quella della Madonna di Romania, abbia deviato la traiettoria delle bombe. E in realtà il fatto ha dello straordinario: accade spesso che una bomba non esploda a contatto con il terreno, ma addirittura sei…
Il vescovo dell’epoca, monsignor Cribellati, dopo il disinnescamento degli ordigni operato dagli artificieri dell’Esercito, dispone che due di quelle bombe vengano collocate all’interno della cattedrale , dove sono rimaste fino ai nostri giorni. Tropea verrà colpita, la notte del 5 agosto 1943, da un altro bombardamento e, questa volta, le bombe faranno dieci vittime innocenti.