I Parchi archeologici di Vibo oggetto di studio delle Università europee
Da Reggio Calabria a Istanbul, passando per Firenze, Siracusa e Dakar: studenti e docenti degli atenei cercano soluzioni architettoniche contemporanee per le aree dell’antica Hipponion
Le aree archeologiche di Vibo Valentia sono state al centro di una importante tappa del workshop internazionale di architettura organizzato dall’Università di Reggio Calabria in collaborazione con altri atenei d’Europa. Si è data così avvio alla “dArte summer school 2019”, grazie al patrocinio del museo archeologico Vito Capialbi e della Soprintendenza archeologica della Calabria. A visitare le bellezze archeologiche della città i docenti e gli studenti di tutti gli atenei partecipanti: oltre a Reggio Calabria, anche la facoltà di Architettura e design della Őzyeğin University di Istanbul; l’Institut Plytechnique Panafricain di Dakar, in Senegal; la Struttura didattica speciale architecture of Siracusa, Università di Catania; ed il Dipartimento di architettura dell’Università di Firenze. A fare da guida tra i parchi, le archeologhe vibonesi Mariangela Preta e Maria D’Andrea.
Le aree e i temi dei progetti investiranno i siti archeologici di Hipponion e Sant’Aloe nella città di Vibo Valentia. Agli studenti di questi importanti atenei, infatti, verrà dato il compito sia di ridisegnare l’ingresso alla città contemporanea e sia di stabilire una relazione visiva e architettonica tra il Parco di Hipponion-Belvedere e quello di Hipponion-Trappeto, al fine di dare unitarietà al Parco archeologico della città greca. Mentre l’area Sant’Aloe vedrà la progettazione di una infrastruttura carrabile strategica per la mobilità urbana, che, attraverso un ponte pedonale, garantisca la fruizione interna delle due aree del Parco archeologico. In entrambi i casi il progetto architettonico e urbano indagherà le modalità attraverso le quali intervenire in ambiti archeologici attraverso un approccio contemporaneo. I lavori si concluderanno il 26 luglio con la presentazione dei lavori all’ateneo reggino. Ancora una volta le aree archeologiche di Vibo vengono riconosciute come focus strategico per lo studio del passato e per la progettazione del futuro.