Samuele Taccone: l’enfant prodige della danza approda al Teatro alla Scala di Milano
Grande attesa per il saggio di fine anno di Progetto danza che simboleggerà il saluto del tredicenne di Ricadi alla sua scuola prima dell'ingresso nell'Accademia della prestigiosa istituzione milanese
Sabato sera, a Vibo Marina, ci sarà da commuoversi in occasione del saggio di fine anno della scuola di Antonella Ferraro “Danzando sotto le stelle” (ore 20.30, piazza Satriani). In quell’occasione Samuele Taccone, tredicenne di Santa Domenica di Ricadi, sarà il protagonista dello spettacolo che Progetto danza, la sua culla artistica, ha ideato per permettergli il saluto alla città che ne ha visto fiorire il talento. L’enfant prodige, ammesso prima al Teatro dell’Opera di Roma, poi al San Carlo di Napoli, infatti, è oggi in procinto di abbandonare la sua scuola vibonese in seguito all’ammissione al Teatro alla Scala di Milano, dove approderà a settembre.
Ad anticipare qualcosa della serata, proprio la Ferraro. «Danzando con le stelle è un saggio di fine anno ma vuole essere soprattutto uno spettacolo dedicato a tutti gli stili della danza, ispirato all’apertura che è alla base della mia filosofia». Spazio quindi all’hip hop, alla classica, alla moderna, al latino americano, all’acrobatica, alla danza aerea, alla break dance, al passo a due e a coreografie che vedranno protagonisti tutti gli allievi, dai neofiti ai più esperti. E soprattutto a Samuele, che sarà presente in scena con 16 coreografie. «Negli anni ho formato begli elementi – specifica la Ferraro -. Ho avviato i miei allievi a competizioni nazionali, li ho fatti dialogare con nomi di rilievo assoluto del panorama italiano ed europeo. In sala, nelle stagioni passate, abbiamo avuto nomi importanti, da Kledi Kadiu a Steve Lachance, passando per Rossella Brescia. Però devo dire che Samuele è un talento particolare. Me lo sono cresciuto per 6 anni, ricordo quando la mamma mi chiamò per dirmi che aveva questo ragazzo che non riusciva a star fermo un attimo, che ballava in continuazione e che non trovava soddisfazione nelle altre discipline, che sembrava nato per danzare – racconta -. Quando incontri un bambino, un talento così, la sua formazione diventa di stimolo anche per i compagni, perché ricordiamolo: la danza è competizione, positiva e formativa, ma pur sempre competizione, ed un simile esempio spinge tutti a far meglio».
Certo è che per un tredicenne di Ricadi proprio di sogno si tratta: anche perché è arcinoto che l’ammissione al Teatro alla Scala avviene dopo aver superato esami medici, visite specialistiche e provini severissimi, estremamente selettivi. Ma che coraggio deve avere un ragazzino per lasciarsi alle spalle la mamma, il papà, gli amici, la maestra? «Ho paura, certo, ma ho anche degli idoli – ha risposto serio Samuele -. Penso a Roberto Bolle, ad Angelo Greco. E voglio davvero fare il ballerino». E così, alla vigilia della nuova avventura, il saluto tra Samuele e la maestra Antonella sarà un duetto, un ballo a due, voluto fortissimamente dal ragazzo, che chiuderà la fase formativa del loro splendido rapporto.