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Nuove lauree all’istituto di Criminologia: presente poliziotto sopravvissuto alla strage di Capaci

La sessione si terrà il 4 dicembre a Vibo Valentia. In una delle tesi, la testimonianza dell’agente Angelo Corbo e il suo pensiero circa la trattativa Stato-mafia

Nuove lauree all’istituto di Criminologia: presente poliziotto sopravvissuto alla strage di Capaci

Sabato 4 dicembre si svolgerà la terza sessione di laurea all’Istituto Italiano di Criminologia di Vibo Valentia. Saranno dodici gli studenti provenienti da tutta Italia a raggiungere l’ambito traguardo. Alla cerimonia presenzierà anche Angelo Corbo, poliziotto sopravvissuto alla strage di Capaci in cui rimasero uccisi i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. La sua presenza è dovuta alla tesi di Criminologia della laureanda Martina Scrugli, dal titolo “Il pensiero di Angelo Corbo e la Trattativa Stato-Mafia”, e con relatore il professore e rettore Saverio Fortunato e correlatrice il sindaco Maria Limardo. [Continua in basso]

Il ricordo della strage di Capaci

Angelo Corbo nel ricordare quei tragici momenti del 23 maggio 1992, ha raccontato: «Ho sentito solamente un grosso botto, uno spostamento d’aria, una deflagrazione e mi sono sentito solamente catapultare in avanti. Dopo l’esplosione con grossa difficoltà si è cercato di uscire dalla macchina, perché purtroppo eravamo anche pieni di detriti, di massi. Niente, già uscendo si era capito della gravità della situazione perché la voragine purtroppo era ben visibile. Mi sono avvicinato con gli altri alla macchina del dottor Falcone e visto che non riuscivamo a fare uscire il dottor Falcone e la dottoressa Morvillo, abbiamo cercato, insieme a delle persone che poi sono sopraggiunte di estrarli». Corbo tra l’altro è autore del libro, ‘Strage di Capaci. Paradossi, omissioni e altre dimenticanze’ (edizioni Viple).

La tesi su Corbo

La tesi si basa sull’analisi del libro di Corbo e si articola sull’approfondimento della testimonianza dell’autore, la sua vita, il suo lavoro, ma anche il suo dolore, la sua colpa, i suoi rimorsi e il suo pensiero sulle possibili cause della morte del giudice Giovanni Falcone. Si cerca di trovare una corrispondenza con le affermazioni del sopravvissuto, concentrando l’analisi sulla sentenza della Corte d’Assiste di Palermo del 20 aprile 2018, tenendo conto delle testimonianze sul rapporto tra la mafia e le istituzioni, le anomalie nel comportamento delle forze dell’ordine e le ambigue attività di indagine degli stessi. L’intenzione è di ‘sintetizzare’, per quanto possibile, questa sentenza che conta ben 5.252 pagine.

La correlatrice Maria Limardo – informa con una nota l’Istituto – presenzierà alla seduta di laurea e presenterà alla Commissione il lavoro della studentessa. Sarà interessante ascoltare la testimonianza di Angelo Corbo, che con la sua presenza arricchisce la valenza didattica e accademica di un corso di laurea che si propone di portare lustro alla città di Vibo Valentia.

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