La storia | L’Indiana Jones tropeano a caccia di tesori da tutelare
Dario Godano e la passione per lo studio di opere e reperti che lo ha portato a conseguire un master in Archeologia giudiziaria e crimini contro il patrimonio culturale
Si potrebbe definire un mix tra Indiana Jones e Sherlock Holmes. Grazie al master in Archeologia giudiziaria e crimini contro il patrimonio culturale, conseguito lo scorso 10 marzo al centro Studi criminologici giuridici e sociologici di Viterbo, lo studioso tropeano Dario Godano aggiunge un importante tassello alla sua carriera professionale. L’alta formazione acquisita col Master dei Csc di Viterbo – insieme ad altri trenta professionisti operanti in altre regioni d’Italia – ha infatti conferito a Godano la qualifica di perito e di consulente tecnico di parte, consulente tecnico d’ufficio, di collaboratore ausiliario della Polizia giudiziaria e delle forze dell’ordine, oltre a dargli la possibilità di affiancare l’attività d’indagine dei magistrati, degli studi legali, e fungere da esperto consulente per istituzioni, organizzazioni ed enti locali pubblici e privati. In pratica la qualifica consentirà a Godano di iscriversi all’albo dei periti del Tribunale di Vibo Valentia e di poter contribuire alla tutela, alla salvaguardia e alla supervisione dei beni culturali del territorio contro le diffuse e spesso impunite attività connesse al traffico illegale di opere d’arte e reperti archeologici, all’abusivismo e agli atti vandalici.
L’argomento della tesi discussa dall’archeologo tropeano ha riguardato le attività di tutela del patrimonio archeologico di Tropea e del suo comprensorio da parte della locale associazione culturale “Paolo Orsi” e la vicenda del recupero del bassorilievo di età angioina trafugato nel cortile della chiesa di San Francesco d’Assisi. Un lavoro per il quale è stato fondamentale il supporto documentario del cultore di storia patria Alfonso Lo Torto e la disponibilità del direttore del Museo diocesano, don Ignazio Toraldo di Francia. Un amore, quello per l’edificio di piazza Galluppi, che traspare anche dalle parole stesse di Godano, il quale punta l’attenzione sulle attuali condizioni e sull’alto valore storico: «Tra le innumerevoli emergenze che incombono sul territorio, presterò attenzione con le autorità competenti sullo stato di degrado e di incuria della Chiesa di S. Francesco d’Assisi e in particolare sulla Cappella di Santa Margherita, rarissimo esempio di arte gotico-angioina in Calabria».
Laureato in Storia e Conservazione del patrimonio artistico e archeologico presso l’Unical di Cosenza con una tesi sulla necropoli paleocristiana di Tropea col massimo dei voti, Dario Godano consegue sempre presso lo stesso ateneo la laurea magistrale in Archeologia nel 2012 con una tesi sui mosaici del nord Africa con 110 e lode. Per anni partecipa a diverse campagne di scavo in Francia, Sicilia, Tunisia, Roma e Malta. Parallelamente all’attività archeologica, Godano non ha mai voluto lasciare Tropea e la sua realtà, avviando diverse iniziative in ambito associativo per la promozione del patrimonio storico e culturale organizzando itinerari per i visitatori di Tropea e di altre località della Calabria.