“Vida”, i volti e le mani di Raffaele Montepaone approdano in Spagna
Il fotografo vibonese ha inaugurato nei giorni scorsi una mostra nell’area urbana di Girona. Al centro delle sue opere i «simboli di una Calabria sopravvissuti all'apocalisse culturale della società dei consumi»
Continua a mietere successi oltre confine, grazie alle sue opere espressive e senza tempo che gli hanno fatto guadagnare l’interesse di pubblico e critica, il fotografo vibonese Raffaele Montepaone. Dopo le numerose esposizioni che l’hanno visto protagonista in Italia e in Francia, il talentuoso artista ha da pochi giorni inaugurato, all’interno del centro culturale Les Berndardes, a Salt, centro dell’area urbana di Girona in Spagna, la mostra “Vida” ospitata nell’ambito di un ciclo dedicato “al paesaggio e alle forme dell’Arco mediterraneo”. Rassegna nella quale saranno presenti anche l’artista Victoria Rabal e gli architetti Daniela Colafranceschi e Martí Franch. «Il prestigioso fotografo italiano – si legge nella presentazione della mostra – ritrae una realtà alternativa, che supererà il modernismo e forse addirittura lo ridicolizzerà. “Vida” consiste in due serie di opere: volti e mani. I volti e le mani increspati dal tempo e dal duro lavoro, gli antichi abitanti di villaggi abbandonati che sembrano immersi in un passato immemore sono i protagonisti del progetto. Sono calabresi centenari, figure mitiche, lontane da oggi, lontane dallo spettatore che non fa che aumentare la distanza con la visione monocromatica dell’autore. La vita è un record storico personale, un simbolo della Calabria che è sopravvissuto all’apocalisse culturale della società dei consumi. È, allo stesso tempo, un mondo severo e romantico pieno di simbolismo, un mondo che rimane nel tempo e in cui il ritmo della vita è determinato esclusivamente dalla natura». E, ancora, “Vida” è «un avvertimento per le nuove generazioni, un invito a mettere in pausa e riscoprire il valore e la grandezza delle piccole cose, ascoltare e osservare suoni e colori da lontano. “Vida” offre un silenzioso ma potente messaggio di resilienza e spirito; è chiaramente opposto ai valori caotici della società moderna che genera giovani belli e affascinanti, con corpi forti ma fragili nei loro spiriti». La mostra, inaugurata l’8 marzo, sarà visitabile fino al prossimo 27 aprile.
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