Teatro educativo a scuola e nelle carceri, a Vibo il resoconto di “Esperienze a confronto”
Il progetto promosso dall’Unione italiana libero teatro in collaborazione con Agita è giunto a conclusione dopo una serie di workshop e laboratori teatrali
Si è conclusa con successo, al 501 Hotel di Vibo Valentia, la quinta edizione di “Esperienze a confronto” sul teatro educativo, organizzata dalla Uilt Calabria (Unione italiana libero teatro), fortemente voluta dal presidente regionale Gino Capolupo, in collaborazione con Agita (Associazione per la promozione e la ricerca della cultura teatrale nella scuola e nel sociale). L’evento, di caratura nazionale, ha visto la partecipazione di dirigenti scolastici, insegnanti, studenti, educatori, operatori, e attori di teatro amatoriale provenienti da tutta Italia. “Operatore oggi: conoscenze, abilità e competenze dell’operatore teatrale nella scuola e nel sociale” questo il tema della tavola rotonda moderata dal giornalista Maurizio Bonanno, che ha visto relazionare Gino Capolupo, Antonio Caponigro e Giusy Fanelli, rispettivamente responsabile nazionale e regionale Uilt Teatro educativo, il presidente della Provincia di Vibo Valentia Salvatore Solano, Loredana Perissinotto, presidente Agita e il presidente Uilt nazionale Antonio Perrelli. «È un progetto – ha esordito Capolupo – che vuole portare all’attenzione del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca l’importanza educativa del teatro nelle scuole, ma anche laddove ci sono situazioni di disagio e dare quindi un valido contributo. È un percorso – ha continuato – che richiede molta preparazione. Non basta essere bravi attori o registi teatrali, bisogna formare delle figure idonee con competenze non solo teatrali ma anche pedagogiche, in grado di saper interagire con i propri fruitori che possono essere studenti, diversamente abili, oppure detenuti, e il nostro obiettivo è proprio quello di creare questa figura professionale attraverso corsi di formazione». Dal canto suo, il presidente della Provincia Solano ha dichiarato: «il mio intento è far si che il teatro a Vibo diventi realtà. Il teatro è cultura – ha continuato – e aiuta la crescita della città». Per Antonio Perrelli «la Calabria e tutto il Meridione sono sempre nel nostro cuore e proprio dal Sud, terra tradizionalmente ricca di cultura e di idee innovative, arrivano le speranze sia da un punto di vista ideologico che pratico. In Calabria c’è questa voglia di crescere ed emergere nell’ambito del teatro amatoriale e la Uilt farà di tutto per sostenere ogni iniziativa – ha continuato -, educare i giovani al teatro, attraverso la scuola è una semina che darà i suoi buoni frutti. Ci crediamo molto e stiamo lavorando per questo».
Loredana Perissinotto ha commentato: «Il teatro è un linguaggio antico ed è il più umano che ci sia, farlo nelle scuole o dove ci sono situazioni di disagio, significa dare un’opportunità per far nascere una prospettiva di un progetto futuro. Credo molto in questo linguaggio – ha continuato – che è connaturato alla specie umana e che utilizza tutti i sensi: la parola, l’immagine, il movimento. È un continuo lavorare all’insegna del “noi”». Per Antonio Caponigro, ancora, «Il teatro a 360 gradi, non solo come obiettivo artistico ma anche come percorso di formazione educativo, di socializzazione ed inclusione, ha la funzione fondamentale di prevenire il disagio, di collaborare all’inclusione, all’integrazione, ovviamente con delle ricadute nella comunicazione e nell’espressione, e tutto ciò è un percorso che la Uilt sta proseguendo da diversi anni». Infine Giusi Fanelli ha affermato: «Al tavolo di Esperienze a confronto si è realizzato il giusto spazio comunicativo tra un’eterogeneità di presenze e di professionalità, il nostro intento è quello di riuscire, attraverso il teatro educativo, a liberarsi di tutte quelle maschere pirandelliane ed essere se stessi. Vista la folta partecipazione di studenti, possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto. Sono soprattutto i giovani i nostri destinatari immediati e in questi due giorni sono diventati i veri protagonisti dei laboratori. Le loro idee e i loro interessi hanno trovato in Esperienze a confronto la giusta qualità e il giusto progetto».
Due giornate ricche di eventi hanno caratterizzato la manifestazione; tre i workshop su come si conduce il teatro nella scuola e nel sociale e su come scegliere il teatro da far vedere. Diversi i laboratori teatrali con le testimonianze degli operatori che hanno svolto attività nella Casa di reclusione “Luigi Daga” di Laureana di Borrello, nella Casa circondariale di Vibo Valentia e di Siano, nel carcere minorile di Nisida (Na). Due sketch teatrali: “I viaggi della speranza“ e “ Tante barche in mezzo al mare” interpretati, con l’aiuto della regista Anna Faga, da tre giovani immigrati ospiti nei centri di accoglienza e, infine, lo spettacolo teatrale “Cappuccetto Rosso in tutte le lingue del mondo” a cura della Compagnia del “Teatro del MU” di Catanzaro.