giovedì,Dicembre 26 2024

Presentate a Mileto le “Perle di antica saggezza” di don Vincenzo Barbieri

Il libro, che si può definire una raccolta antologica di massime dialettali, contiene proverbi, filastrocche, scioglilingua della tradizione di Vallelonga, paese d’origine dell’autore

Presentate a Mileto le “Perle di antica saggezza” di don Vincenzo Barbieri

Perle di antica saggezza”. Questo il titolo del libro presentato nei giorni scorsi nella Sala delle Laudi di Mileto. Il volume, scritto dallo studioso di storia locale don Vincenzo Barbieri, contiene massime, proverbi, filastrocche, scioglilingua, vocaboli, espressioni, racconti, indovinelli e canti d’amore della tradizione di Vallelonga, paese natio dell’autore. Una prima preziosa raccolta dialettale, tradotta in italiano e inglese, che don Barbieri si prefigge di ampliare con una successiva pubblicazione. Alla presentazione del libro, organizzata dalla diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, dalla parrocchia della cattedrale e dall’associazione culturale “Accademia Milesia”, oltre all’autore sono intervenuti il direttore dell’Archivio storico diocesano monsignor Filippo Ramondino e il professore Francesco Calzone. «Nel portare a compimento questo lavoro – ha spiegato nel concludere l’evento don Barbieri – ho ritenuto necessario non far ricorso a pubblicazioni già esistenti, ma all’ascolto diretto dalla viva voce della gente del posto. Molti detti appartengono al patrimonio comune, pochi alla tradizione insita del nostro territorio. Dalla lettura viene fuori un uomo spesso ancorato a pregiudizi ancestrali, che cozzano con lo spirito evangelico, a dimostrazione del fatto che molti proverbi traggono origine dal tempo in cui vigeva la legge del taglione e il messaggio dell’amore fraterno e del perdono non aveva ancora permeato la coscienza della gente». In precedenza, monsignor Ramondino aveva focalizzato l’attenzione sulle “perle” contenute nel libro, «e donate da don Barbieri ad un mondo in cui la mediocrità giudica la saggezza». Lo stesso, si era poi soffermato sul concetto di cambiamento delle parole nei modi di affrontare le questioni, «che oggi sta portando a una disumanizzazione della società». Calzone, dal canto suo, aveva invece posto l’accento sulla differenza tra i proverbi, «direttamente collegati al territorio e di autore per la maggior parte dei casi ignoto», e l’aforisma, «di cui si conoscono al contrario le fonti». Il libro contiene 682 proverbi, 59 filastrocche, 15 scioglilingua e, in appendice, 455 vocaboli in lingua vallelonghese. Una vera e propria antologia, frutto di anni di ricerche e di studi, che il sacerdote-scrittore, tra l’altro apprezzato direttore di cori polifonici, “dona” oggi alla sua comunità d’appartenenza e all’intera Calabria. 

 

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