Drapia, le tavole di Brandolino in mostra al Castello Galluppi di Caria
Cala il sipario su Imperfetto Onirico, personale interamente dedicata all'opera grafica del docente di architettura della Mediterranea di Reggio Calabria: tra gli appuntamenti più raffinati e sorprendenti dei cartelloni estivi calabresi del 2021
L’architettura onirica di Gianni Brandolino, docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, è stata la protagonista di una personale allestita dall’Autore al Castello Galluppi di Caria (Drapia). Presentata nei giorni scorsi nel giardino dello spazio espositivo dal curatore, Michelangelo Pugliese, paesaggista e docente della Federico II di Napoli, l’esposizione, dal titolo programmatico “Imperfetto Onirico. Summer drawnings di Gianni Brandolino”, ha permesso – seppure con rapida carrellata – di entrare nella visione sognante, letteraria, alchemica e mitica dell’architetto – artista. [Continua in basso]
L’evento, chiusosi il 14 agosto, ha rappresentato uno dei momenti più significativi della programmazione culturale vibonese. Massima soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori, che hanno fatto del complesso monumentale dove il filosofo Galluppi trascorse tanta parte della sua esistenza uno dei centri nevralgici del dibattito regionale intorno al ruolo contemporaneo dell’architettura e della tutela paesaggistica.
Opere che attingevano a piene mani tanto dalla grande letteratura fumettistica europea e dalla grafica contemporanea (su tutti: Moebius e Manara, passando dal Codex Seraphinianus) quanto dalle illustrazioni orientali del XIX e XX secolo. Una mano maestra, un gusto naturale, l’amore per la codificazione e per la provocazione mescolate con ironia e padronanza tecnica hanno fatto delle tavole di Brandolino una poesia grafica di squisita eleganza, anche laddove il tema leggero, la figurina seduttiva, la narrazione di fiamminga minuzia spinge sull’accattivante. [Continua in basso]
La mostra affiancava alle riproduzioni sistemate all’ingresso del complesso monumentale un documentario proiettato nella sala interna, e costituisce un punto di eccellenza nella programmazione culturale del vibonese. Ad introdurla, un dibattito condotto dal direttore del Museo Galluppi arch. Emilio Minasi, al quale hanno preso parte, oltre al Sindaco Alessandro Porcelli, i colleghi Natalina Carrà (università Mediterranea), Fabio Foti (presidente ordine architetti di Vibo Valentia), Ilario Tassone (presidente ordine architetti Reggio Calabria), Michelangelo Pugliese (curatore, docente e presidente Pro Loco Drapia),Vincenzo Calzona (Comune di Ricadi), ed appunto lo stesso autore, Gianni Brandolino. Presenti anche l’archeologa Maria Teresa Iannelli e l’architetto Vincenzo Calzona.
L’esposizione, ha animato il castello nella settimana dal 7 al 14 agosto.